I bimbi sono meravigliosi sempre, hanno il potere di sorprenderci e conquistarci in un attimo.
L’altro giorno ero in giro al parco e, come spesso succede, ho visto diverse classi in gita all’aria aperta, tutti “al guinzaglio” 🙂
Certe volte tutti insieme salgono in metropolitana, già gremita di gente, riuscendo a farsi spazio anche in quelle carrozze in cui sembra non starci neppure un ago.
Schiacciati gli uni sopra gli altri, i pendolari guardano i piccolini con aria incredula mentre, piedino dopo piedino salgono tutti a bordo capitanati dalle maestre e, al chiudersi delle porte di un treno straripante, di fronte al “excuse me!” dei piccoletti è impossibile trattenere il sorriso.
Sempre in metro, ho assistito alla scena di un bambino di otto anni circa che, accortosi della presenza di due amichette sullo stesso treno, si è alzato disinvolto e le ha approcciate con un “Hey Ladies…!” alla John Travolta attirando non solo la loro attenzione ma anche quella di tutti i presenti.
Un meraviglioso incontro l’ho avuto con un altro otto-enne, questa volta sull’autobus.
Giornata ventosa nel Lower East Side, il bimbo, solo, mi si siede accanto commentando “it’s chilling out there” (si congela lì fuori).
Iniziamo a chiacchierare e mi dice che è l’unico bianco del suo quartiere (Alphabet City) e che tutti gli portano rispetto perché è magrolino ma forte.
Riconosce il mio accento italiano e dice di essere italo-cubano-messicano-portoricano (prova dell’essere un vero newyorkese), mi fa vedere una macchia di sangue sul piumino e dice che ha preso, e dato più forte, un pugno da uno che non è più suo amico. Parliamo ancora un po’ e mi confessa di essere pure un esperto di arti marziali 😎
Gli ho detto che non bisogna alzare le mani e che è sempre importante risolvere qualsiasi difficoltà col dialogo e senza esitazione la sua risposta è stata: “io sono per la pace, ma per difendere gli amici o la mia famiglia sono disposto a combattere fino all’ultimo respiro”…
Si presenta, si chiama Joey e nel giro di dieci minuti, prima di scendere a destinazione, diventiamo amici.
Al momento di salutarci mi guarda con affetto, accenna un sorriso e mi dice “Hope to see you soon on this bus then, arrivederci!“, fierissimo del suo italiano!!! Un piccolo duro dal cuore super dolce: spero di rivedere presto anch’io il mio nuovo amichetto.
Troppo forti ‘sti newyorkesi!!!