Come promessoci alla fine di Eat Pray Love, il nuovo libro, Committed, ci racconta il seguito della storia. Ormai sono passati tre anni dall’incontro dell’affascinante brasiliano col passaporto australiano (Felipe) conosciuto a Bali, in Indonesia. Si amano, insieme sono felici e sopratutto (dovuto al fatto che entrambi provengono da divorzi disastrosi) condividono le stesse emozioni a proposito del matrimonio. Entrambi sono irremovibili: non si sposeranno mai più.
Quasi come se sposarsi fosse la malattia che rovina la coppia, un veleno amarissimo se per di più si decida di separarsi.
Iniziano la loro vita insieme, passando del tempo in America (dove Elizabeth vive), a Bali (dove lui ha un cottage) e in giro per il mondo. Tutto è perfetto… fino al momento in cui non è il Dipartimento di Sicurezza degli Stati Uniti a mettersi in mezzo.
Filipe passa in America i tre mesi a lui consentiti dal visto turistico, poi esce dal Paese per un paio di settimane, e subito vi rientra per altri 3 mesi (anch’io per un intero anno, prima di ottenere il visto artistico, ho vissuto con l’ansia della dogana ogni volta che rientravo a NY!!!). Tutto funziona per un po’, finché, di ritorno a Dallas dall’ultimo viaggio insieme, Liz passa tranquillamente il controllo del passaporto, mentre Filipe (nella fila dei non-cittadini) viene fermato e portato nella saletta dell’aeroporto in cui ha inizio l’interrogatorio.
Solo lui e l’ufficiale dell’immigrazione sono ammessi nella stanza, quando Liz chiede informazioni, un’altro ufficiale le dice che non è tenuto a risponderle. Per 6 ore (!!!) aspetta in aeroporto in attesa che qualcuno le comunichi qualcosa. Alla fine un altro ufficiale le dice che può seguirlo, e la conduce nella piccola stanzetta in cui per tutto questo tempo Felipe ha subito l’interrogatorio.
La sentenza: non gli sarà permesso di entrare sul suolo americano nè ora nè mai più, sarà ammanettato e fatto salire su un aereo “rispedito indietro”. Non è permesso loro neppure di avvicinarsi, ma i loro cuori urlano, devastati. Esiste una soluzione alternativa? Tom, l’ufficiale che ha condotto l’interrogatorio dice loro: onestamente, fossi in voi, mi sposerei. I loro cuori collassano di nuovo…