Spesso mi viene chiesto se so come poter fare un’esperienza a NYC come ragazza alla pari. Ho conosciuto un sacco di ragazze carinissime qui proprio in questa veste e qualche giorno fa chiacchierando con Martina (meravigliosa) le ho chiesto se le andava di condividere qualche informazione con voi. È stata stupenda, eccovi il suo post 🙂
Ciao! Io sono Martina e sono un’au pair a Long Island.
Un au pair è una ragazza/o alla pari, ciò significa vivere con una famiglia e prendersi cura dei bambini avendo uno stipendio. Partecipare al programma au pair richiede un po’ di tempo e di ricerche, cerco di spiegarvi tutto andando con ordine.
- COME DIVENTARE AU PAIR?
Si può fare l’au pair solo tramite una delle 12 agenzie affiliate con il governo americano; fare l’au pair senza essere appoggiate ad un’agenzia è ILLEGALE negli Stati Uniti.
Si richiede un impegno minimo di 12 mesi con possibilitá di estendere di 6,9 o 12 mesi. Se vedete che non fa per voi, ovviamente potete rinunciare e tornare prima della scadenza dei 12 mesi, ma a spese vostre dando almeno 2-3 giorni di preavviso.
- CHI PUÒ FARLO?
Possono iniziare questa esperienza ragazze e ragazzi
– Dai 18 ai 26 anni
– In possesso del diploma di quinta superiore
– In possesso della patente di guida
– Fedina penale pulita
– Certificato di buona salute
– Buone e recenti esperienze con i bambini
– Buon livello di lingua inglese.
Questi sono i requisiti essenziali, ce ne sono molti altri che vengono spiegati durante i meeting informativi.
- QUANTO COSTA?
Il costo varia da agenzia ad agenzia. In ogni sito potete trovare le informazioni. Oltre al costo dell’agenzia non dimenticate di considerare l’assicurazione sanitaria obbligatoria (600€ circa) e le varie spese per la burocrazia come marche da bollo, richiesta di documenti, trasporto per raggiungere l’ambasciata più vicina ecc. Per darvi un’indicazione, con l’agenzia più costosa arriverete a spendere circa 1.700€.
- QUANTO SI GUADAGNA?
Da regolamento del governo guadagniamo circa 200 dollari a settimana, che possiamo praticamente spendere interamente per il nostro tempo libero perché appunto non abbiamo spesa, bollette o affitti da pagare. Qualche host family fa pagare la benzina quando si usa la macchina per uso personale e non tutte forniscono una sim americana, quindi a volte bisogna pagarsi anche quella: dipende dalla famiglia che vi ospita.
- COM’È STARE LONTANO DA CASA PER UN ANNO?
Questa è forse la domanda più importante: com’è vivere con una famiglia di estranei?
Non c’è una risposta unica perchè tutto dipende da voi. Dipende dal vostro carattere, dalle motivazioni che vi hanno spinto a fare questa esperienza e dalla famiglia che scegliete.
Non è concesso esprimere una preferenza per la cittá ma molti ragazzi prediligono famiglie che si trovano a New York, San Francisco o una grande città. Bene, non fatelo!! Tenete ovviamente in considerazione la città ma considerate prima di tutto la famiglia: la schedule, le attivitá dei bambini, i loro caratteri…
Ricordatevi che passerete la maggior parte del tempo con la famiglia che vi ospita!
Non siate timidi e fate più domande possibili durante il processo di match, chiedete qualsiasi cosa. Lo stipendio non è altissimo paragonato al costo della vita americana ma non dovete pagare vitto e alloggio che è fornito dalla famiglia quindi se siete bravi e non spendete tutto in shopping o nightlife (eheheh, io abito vicino a NYC, grande problema!!!) riuscite anche a fare qualche viaggio durante il vostro anno.
Io sono stata a Boston, a Philadelphia, a Washington DC, a Chicago e alla fine del mio anno andrò 15 giorni in California.
La mancanza di casa si fa spesso sentire nei primi tempi ma le au pair intorno a voi sono un ottimo supporto per superare questi momenti difficili e in più potete cercare i gruppi au pair su Facebook dove si condividono “gioie e dolori“.
Io personalmente sono stata fortunata per quanto riguarda la schedule, non lavoro molto perche ho due ragazzi di 11 e 15 anni, quindi sono indipendenti; inoltre la famiglia ha la donna delle pulizie che si occupa del bucato e della pulizia delle stanze. Altre au pair della mia zona invece con bambini piú piccoli hanno moooooolto più da fare, attivitá, bucato, pulire le loro camere e tutto ciò che riguarda i bambini.
La mia famiglia non è particolarmente calorosa e non mi fanno sentire proprio integrata; conosco molte ragazze che hanno uno splendido rapporto con la host family. Ogni esperienza è diversa; l’unica cosa certa è che non è una vacanza, bisogna essere disposti ad arrivare a compromessi senza permettere che si aprofittino di voi e non abbattersi alla prima difficoltà.
Host families perfette non esistono, la loro cultura è per alcuni aspetti molto diversa dalla nostra e vivendo e lavorando in casa con loro la si sente parecchio questa differenza.