Finalmente oggi, dopo tre anni e mezzo di New York, mi sono decisa ad iscrivermi all’AIRE, Anagrafe Italiani Residenti all’Estero.
Cosa cambia nella nostra vita?
Pro: da ora in poi i nostri diritti politici saranno garantiti (ie: potremo votare da qui) e potremo anche rinnovare il passaporto qui
Contro: per le nostre vacanze in Italia non saremo più coperti dal servizio di sanità nazionale. Mi sembra giusto in realtà. Niente più medico della mutua, eppure si può sempre usufruire del pronto soccorso, che in Italia per fortuna non chiude le porte a nessuno.
In teoria ci saremmo dovuti iscrivere già da molto…. Se infatti si trascorrono più di 12 mesi all’estero, è necessario comunicare il cambio di residenza (non si può chiedere invece se si ha un visto turistico, ovviamente).
La cosa assurda che ho scoperto stamattina, è che sono tantissimi gli “stranieri” iscritti all’AIRE (italiani di quarta generazione o coniugi di italiani che hanno richiesto la cittadinanza attraverso il matrimonio), e che godono quindi del diritto di voto mentre noi (e ora parlo di me) che tentenniamo, dobbiamo poi tornare in Italia se vogliamo esercitare il nostro diritto… perché mai ho aspettato così a lungo???
Iscriversi all’AIRE è facile: basta andare al consolato con una copia del passaporto, del visto (o della Green Card o del passaporto americano se si ha la doppia cittadinanza), una prova di residenza (la patente ad esempio o una bolletta) e il certificato di matrimonio se si è sposati (sul sito non è scritto ma stamattina mi è stato richiesto…!). In sede poi si deve compilare il modulo che potete anche scaricare dal sito online e tutto è fatto.
Da quello che ho capito, è possibile anche inviare tutti i documenti per posta o cambiare la residenza in Italia prima di partire.
Trattandosi in sostanza di una sede estera dell’anagrafe, è poi importante comunicare (come avviene in Italia) i futuri cambi di indirizzo, la variazione di stato civile e la nascita o l’adozione di figli, il cambiamento di titolo professionale etc…
Nel momento in cui si dovesse decidere di rientrare in Italia, si dovrà tornare in consolato.
Insomma, da oggi la mia vita newyorkese ha assunto una nuova prospettiva, I guess. E ne approfitto per invitare tutti i miei amici italiani che vivono qui e non si sono ancora iscritti a fare la stessa cosa. Yay!!! 😉
Ciao a tutti,
mi sono trasferito per lavoro a NY a maggio, ho una borsa di studio di durata annuale e non so se l hanno prossimo avrò una nuova borsa per continuare a lavorare qui a NY. Sono ancora molto titubante sull’iscrivermi al AIRE. La mia domanda è la seguente, cosa succede ai fini fiscali se mi dovessi iscrivere al AIRE alla mia borsa italiana? Dovrò pagare tasse italiane e tasse americane?
Qualcuno ne sa qualcosa?
ciao e grazie
Non condivido la questione del medico, cosa c’enrta se hai una casa in Italia con le spese per medicine e cure? Se hai una casa in Italia, dato che sei residente qua, non la usi, la affitti e così hai il reddito che ti permette di pagare le relative tasse e probabilmente toglierti qualche soddisfazione, visto il valore attuale del’euro, non vedo coma possa entrarci qualcosa con le cure mediche. Se non lavori in Italia non paghi i contributi in Italia quindi perchè dovresti avere il corrispettivo di quei contributi che non paghi? Se lavori qua paghi i contributi ed hai diritto a quanto offerto da questo sistema.
mmm… la casa è un piccolo studio dove ancora abbiamo tutte le nostre cose che ovviamente non potremo portar con noi finché non avremo una casa nostra qui (ci sembra stupido trasferire tutto finché siamo in affitto, vista la velocità con cui si cambia casa in America, specialmente a NY…).
Non abbiamo reddito ma solo spese di condominio e tasse –> lo abbiamo affittato per un po’ tramite amici, ma visto che gli affitti quasi si azzeravano con le continue spese e l’impossibilità di controllare sempre tutto a causa della distanza, abbiamo deciso di tenerla per noi.
Prima o poi la venderemo, a mio malincuore perché la considero il nostro nido, l’unica nostra proprietà… è frutto dei nostri sacrifici e già sappiamo che (nonostante il cambio euro-dollaro) il prezzo sul mercato non ci permetterà di comprare un’altra casa qui.
La mia scelta l’ho fatta. Sono stata all’AIRE e ora sono registrata qui, e in questi quasi 4 anni in cui ho vissuto a NY senza essere registrata, non mi è mai successo di dover andare dal medico in italia (non ci sono mai andata neppure quando lavoravo e quindi pagavo i contributi lì)… ma sì, continuo a pensare che in effetti non sia totalmente giusto e che forse abbia ragione Alessandra. 😉
aargh! In effetti hai assolutamente ragione Alessandra! Questa era una delle cose che mi avevano trattenuta dal farlo fino adesso… e mentre scrivevo poi l’articolo mi ero detta: “beh, in effetti però perché farmi pagare il medico della mutua dai miei concittadini quando io ora sono qui”……… eppure anche noi abbiamo ancora una casa e continuamo a pagare tasse su tasse per quella prorprietà!!!!!!!!! Hai ragione: avrei assolutamente diritto al mio medico della mutua!!!
Marica, grazie mille per il tuo intervento… mi è stato detto così stamattina al consolato, ma forse Italia e America devono ancora mettersi d’accordo…!!!
ps. adoro il tuo blog!!!!! –> Per chi volesse leggerlo: http://vitaasandiego.blogspot.com/
in effetti e’ obbligatorio 🙂
cmq ti confermo che si puo’ fare per posta (noi da san diego abbiamo spedito tutto a los angeles), ma non si puo’ fare dall’italia prima di partire (ci avevamo provato)
Io ero iscritta a Miami. Essendo italiani, hanno fatto un macello e non risulto piu’! Ad aprile ho l’appuntamento qui a NY. Non sapevo dell’annullamento della tessera sanitaria, che invece non condivido, perche’ rimaniamo comunque cittadini italiani e perche’ paghiamo le tasse su cose di proprieta’ in Italia. Non vedo perche’ non dovremmo usufruire del medico della mutua! 🙂 Un saluto!!!