“Paese che vai usanze che trovi”… a New York forse è più vero “Paese da cui arrivi, tradizioni che importi” 🙂
Nel tempo, tutti i vari gruppi di emigrati che sono sbarcati a NYC hanno ricreato qui una comunità in cui comunicare con la stessa lingua e che condividesse le medesime radici storico-sociali-culturali. Pensiamo a little italy, little brazil, corea town, china town e tutti gli altri “quartieri nei quartieri”.
Se anche l’immigrazione “massiccia” oggi non avviene più (a causa anche delle restrizioni legislative) e nonostante il grande ruolo della globalizzazione che ha abbattuto negli anni diverse barriere linguistiche e non, è pur sempre vero che i “nuovi immigrati” nella city continuano a cercare prodotti di “casa”.
Succede a noi, che ogni volta che torniamo dall’Italia abbiamo valige piene di cibo e che a New York facciamo di tutto per trovare i prodotti originali e importati (vedi il caso Nutella). Succede agli “altri” 🙂
Il nostro amico Abib, senegalese, l’altro giorno mi ha regalato una lattina di caffè istantaneo della Nescafé dopo averci confessato di comprarlo sempre e solo da un negozio di alimentari africano. Perché?!
Luca ed io eravamo un po’ scettici, lo ammetto, ma ora che lo sto sorseggiando devo ammettere che Abib ha ragione: il Nescafé africano è decisamente più buono!!!!