Non sono molto fashionista, ma quando il mio amico John mi ha invitata al Gala in onore di Valentino il cuore mi è balzato in gola dalla gioia!!!
A seguite un’iniziare euforia, mi ha preso una certa
“ansia da prestazione” sul vestito da indossare: nel mio guardaroba un “Valentino” ancora manca…
Sono riuscita a risolvere con un acquisto dell’ultimo minuto in una piccola boutique a SoHo grazie al buono regalo ricevuto per il compleanno da un amico… grazie Stefano!
Fuori dal Lincoln Center per l’occasione era stata montata una passerella rossa su cui passavano, una alla volta, tutte le celebrità e le “celebrity wanna be“, ossia tutti quelli che avevano il biglietto per la serata e che, vestiti in modo MOLTO appariscente, cercavano di colpire l’attenzione di qualche paparazzo, hihihihi!
A dare il benvenuto all’ingresso, c’era una grande V dai profili d’argento e con l’interno rosso (ottenuto dal giustapporsi di migliaia di rose fresche!!!) e lo stato di eccitazione, curiosità ed entusiasmo dei presenti era percettibile.
Valentino ha disegnato i costumi di scena in esclusiva per quest’unica serata di giovedì 20 settembre: evento cult per tutti gli amanti della moda e del balletto.
“I realize the dancers do so much to be perfect, and in high fashion I always wanted perfection” (mi rendo conto che i ballerini fanno di tutto per essere perfetti e nell’alta moda io ho sempre ricercato la perfezione), ha detto Valentino in un’intervista.
L’amore per il balletto in Valentino nasceva decenni fa, dopo “Swan Lake” con Mikhail Baryshnikov a Firenze, e finalmente a New York ha preso forma il sogno di una vita.
Il primo numero, “Sophisticated Lady“, coreografia di Peter Martins del 1988, ha aperto con una stupenda ballerina (Maria Kowroski) in uno straordinario vestito di chiffon rosso con una rosa vicino al viso. Dodici uomini in frac (in questo caso non disegnati dallo stilista) le si muovevano accanto facendo largo al suo passare.
Dal punto di vista della danza non è stato un granché, ma nessuna sfilata di moda avrebbe trasmesso tutta l’intensità, lo charme e il fascino che si respirava in sala, e il vestito rosso era “absolutely stunning” (assolutamente ammaliante)!
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Piccola parentesi: il termine smoking in inglese non ha assolutamente alcuna attinenza con l’outfit maschile.
In America, quello che noi chiamiamo smoking è un tuxedo 😉
Carino il secondo balletto, sempre di Martins e del ’88, sulla musica di Fred Astaire.
“Not my Girl“ è iniziato coi passi di tap di Robert Fairchild affiancato poi dalla ballerina classica Tiler Peck sulle punte in uno splendido tutù “arlecchinesco” con rombi rosa, rossi e fucsia, bellissimo!
Ho amato il passo a due “The Bitter Earth“, coreografia di Christopher Wheeldon. Gli abiti grigio fumo in cui spiccavano geometrie di stoffa erano semplicemente perfetti per la musica e i movimenti della coreografia: davvero emozionante!
Non ho apprezzato allo stesso modo “Rubies“, un classico di Georgette Balanchine, ma i costumi “a paggetto” finemente curati e impreziositi dal design estremamente curato era puro piacere alla vista.
L’intervallo, neanche a dirlo, si è trasformato in un momento di glamour e gossip, hihihihi!
Tra i “vip”, Sarah Jessica Parker spiccava in assoluto per eleganza indossando un magnifico vestito lungo chiaro con ricami fiorati abbinato ad una mantella che, per dirla con le parole della mia vicina di poltrona era “just D-ivine” 😀
A segnare l’inizio del secondo tempo è stata la proiezione del dietro le quinte della fase dei preparativi.
Da una parte c’era il coreografo Peter Martins che sosteneva l’importanza della coreografia, del movimento e della musica (“i costumi vengono solo alla fine”) e dall’altra parte l’intervista a Valentino e la sua intenzione a “capovolgere la visione” del coreografo: divertentissimo!!!
È bello e affascinante vedere lo stilista all’opera; “hands on”, per usare le parole di Happel, il sarto responsabile della sartoria del NYCB.
Il suo modo di fare strega anche gli americani, è assolutamente fantastico!!!
Il pubblico ride alle sue battute, sorride ascoltando il suo inglese e i suoi dettami fashion, guarda con ammirazione al risultato della sua arte e urla BRAVO (leggi “bravó!”) applaudendo.
Attacca la musica e compaiono gli ultimi costumi: tre tutù (bianco, rosso e nero, quello rosso è il mio preferito in assoluto!!!) e 6 abiti lunghi pieni di tulle, tutti con movimenti geometrici, tre con prevalenza di bianco, l’interno rosso in pendant con le scarpette rosse e tre più sul nero, interno e scarpette fucsia.
Riempio il cuore di emozioni prima che chiuda il sipario e tutti escano di nuovo a raccogliere applausi che sembrano non voler cessare.
Scendendo dalle scale rubo qualche foto alla sala imbandita per la cena di beneficenza; Luca è fuori ad aspettarmi per una cena a due… Conclusione perfetta della serata!
Riesci sempre a trasmettere perfettamente le tue emozioni attraverso i tuoi dettagliati racconti. Non so se scherzavi quando dicevi di voler scrivere un libro ma io, fossi in te, lo prenderei davvero in considerazione. Nel frattempo GRAZIE!
A presto, spero, kisses.