Sono appena uscita dal Barnes&Noble di Uniion Square e mi sono accorta che quel mi sembrava essere il solito Farmer Market era in realtà un po’ diverso.
Tutte le bancarelle erano cinesi, giapponesi, filippine… Asiatiche, nel suo termine più generico.
Mi domandavo cosa stesse succedendo finché un ragazzo accanto a me (deve aver visto la mia espressione “sbalordita”) mi ha confessato il suo stesso stupore: lui ha origini coreane è nato a New York,vive a due isolati da Union Square e non aveva la minima idea di cosa stesse succedendo!
Nessuno di quelli presenti con cui ho chiacchierato era a conoscenza dell’evento, eppure si tratta del 32esimo anno consecutivo dell’Asian American&Pacific Islander Heritage Festival.
Chi dice loro che forse un po’ di promozione non farebbe male?! 😀
Iniziato a mezzogiorno, continuerà fino alle 18 di stasera (domenica 8 maggio).
Io ho appena assistito ad un concerto di tamburi della Soh Daiko, il primo gruppo “taiko” della Chiesa Buddista di NY (non è lo stesso tipo di buddismo in cui credo io; il mio è quello di Nichiren Daishonin). È stato molto coinvolgente e interessante! sono contenta di esser finita per assistervi per caso!!!
So che nella giornata diverse organizzazioni si esibiranno e ve lo consiglio vivamente, se siete a NY!
Da quello che ho capito, tra le varie performance ci saranno: danza di Bollywood, danza polinesiana, cantanti-bambine prodigio, arti marziali, magia, tamburi e concerti di ogni tipo…
In questo momento si sta esibendo una band funk/soul/jazz che a quanto pare è abbastanza famosa tra i locali notturni della città oltre ad essere stati al famoso Apollo Theatre di Harlem, alla House of Blues e a vari jazz festival.
Mi sono “rifugiata” nello Starbucks all’angolo tra 17th street e Broadway solo per scrivere questo articolo, ora torno in piazza, se fate un giro di qui fatemi sapere!
Bellissima iniziativa! Hai fatto delle foto Laura?
Sarà che la cultura asiatica, così lontana dalla nostra concezione occidentale, ha sempre il suo fascino e soprattutto credo che iniziative come queste possano avvicinare in qualche modo popoli diversi e far conoscere le tradizioni. Ancora una volta mi sarebbe davvero piaciuto essere lì 😉