Il sindaco sembrava convinto a voler portare avanti la maratona nonostante tutto, anche a simboleggiare il fatto che i newyorkesi di fronte alle difficoltà non si arrendono mai e si rialzano, ma vista la resistenza dei cittadini ha cambiato idea.
La notizia è sconvolgente e quasi difficile da credere: è stata cancellata la NYC Marathon.
È dal 1970 che si è SEMPRE tenuta; anche due mesi dopo il crollo delle torri nel 2001. Questa volta no.
Sembrava che l’evento non fosse neppure messo in discussione dal sindaco Bloomberg, che da subito si era mostrato fermamente a favore della corsa rimarcandone la sua importanza dal punto di vista economico (la città ha bisogno dei soldi che avrebbero portato i partecipanti stranieri) e da quello emotivo, per quello spirito di tenacia e solidarietà che ha sempre tenuto unito la città prima.
In moltissimi invece hanno criticato la sua scelta, interpretandola come atto di “cattivo gusto”:
1) perché impiegare le forze dell’ordine per assicurarsi che la corsa vada bene invece che assegnarle ai soccorsi?
2) perché “intrattenere” i maratoneti per le strade distrutte di Staten Island? …non è un bel vedere.
3) perché non utilizzare le camere d’albergo per dare un tetto a chi la casa non ce l’ha più?
4) perché non occuparsi prima delle esigenze di chi è rimasto senza luce, senz’aqua, senza gas?
5) perché usare la corrente per ripulire Central Park invece che ripristinarla prima nelle case dei cittadini?
…etc.
La scelta finale di CANCELLARE l’evento è stata presa poco fa, venerdì pomeriggio, e ancora mentre scrivo (a New York sono le 17.30) quasi non me ne capacito. Sono in uno Starbucks con tanti altri newyorkesi accanto a me e la reazione più comune è stata “Thank God!”.
Molti ad essere d’accordo con la decisione finale del sindaco sono proprio i maratoneti newyorkesi, che hanno condiviso il loro scetticismo riguardo la corsa: festeggiare un evento del genere con gente da tutto il mondo con cui trovarsi a godere di piatti di pasta per fare il pieno di carboidrati, mentre poco distante ci sono persone che non mangiano un pasto caldo da cinque giorni, sembrava sbagliato.
Forse sono stati proprio loro a far pendere la decisione verso il no. Un gruppo di maratoneti aveva infatti creato una pagina facebook per dimostrare il proprio dissenso proponendo di ritirare il proprio pettorale ed indossarlo per andare a dare soccorso a Staten Island invece che per correre.
Le parole del sindaco: “Nonostante la maratona non avrebbe deviato alcun impiego di risorse dalle operazioni di soccorso, è chiaro che sia diventata soggetto di controversia e divisione […] Non avremmo voluto l’incupirsi dei sentimenti contro la corsa o i suoi partecipanti, così abbiamo deciso di cancellarla. Non possiamo permettere che il divergere su un evento atletico, anche uno importante come questo, distragga l’attenzione dall’importante lavoro di intervento che è stato fatto per riprendersi solo la tempesta e riportare la nostra città sulle proprie gambe”.
Mary Wittenberg, la direttrice esecutiva di New York Road Runners, aveva provato a “rilanciare” l’evento come una “Race to Recovery” (marcia per la ripresa) sostenendo una campagna di beneficienza che già era salita a $1.1 milioni. La Maratona è cancellata ma la campagna continua col sostegno dell’associazione NYRR –> se volete contribuire cliccate qui.
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