Ieri pomeriggio avevo appuntamento con un’amica (Chiara) nell’Upper East Side e, nell’attesa di incontrarla, mi sono concessa una pausa dolce in uno dei piccoli café del quartiere.
Nonostante la scarsità dei tavolini, ho subito trovato posto accanto ad una coppia che, senza neanche aspettare un attimo o valutare la situazione, ha iniziato a dialogare in italiano come se nessuno potesse capire cosa stessero dicendo.
Immediatamente ho alzato lo sguardo per “mandare un segno di complicità”, ma è stato completamente ignorato.
Subito dopo ho capito che il soggetto della conversazione sarebbe dovuto essere ASSOLUTAMENTE privato.
Il contenuto era veramente intriguing!!! Qualche sedia più in là, un’altra coppia di signore, questa volta newyorkesi, hanno teso anche loro le orecchie per capire meglio la discussione e una ha sorriso verso l’altra traducendogliene per filo e per segno ogni singolo dettaglio!!!
Se avessi saputo che avrei assistito ad una soap opera in diretta avrei ordinato dei popcorn invece che una fetta di torta al cioccolato.
Le due signore erano troppo lontane da me perché io potessi iniziare a “spettegolare” con loro e a quel punto presentarmi in italiano ai miei vicini mi pareva un po’ fuori luogo.
Avrei forse (o forse no) anche fatto a meno di ascoltarli: in gioco c’era il futuro della loro relazione… per un attimo ho anche pensato di seguirli nel caso non fossero arrivati ad una conclusione nel locale 😀
Momenti di rabbia, imbarazzo e tensione si sono poi risolti con un bacio appassionato a cui tutti i presenti avrebbero voluto applaudire: a quel punto non eravamo più solo le due signore ed io a seguire con trepidazione la “love-story”; a noi si era aggiunta anche un’intera famiglia ispanofona che reagiva con un’espressione diversa ad ogni frase dei due inconsapevoli protagonisti del pomeriggio domenicale di tutti noi.
Ancora indecisa se presentarmi o meno, giusto per evitare loro di ritrovarsi presto in una medesima situazione, mi ha inaspettatamente abbandonata la batteria del cellulare.
Mi sono alzata un secondo alla ricerca di una presa della corrente e la coppia è uscita dal café.
Morale della storia:
1) attenzione a parlare in italiano all’estero pensando di non essere capiti
2) MAI parlare in italiano a New York perché qualcuno (italiano, italofilo o ispanofono) capirà di sicuro quel che state dicendo
3) verificate che di fianco a voi non sia seduta una blogger 😉
Divertentissimo! 🙂
Buongiorno Laura, ogni tanto seguo con piacere il tuo blog, davvero divertente e interessante. A fine Aprile verrò a NY con una amica e collega scultrice a “caccia” di galleristi 🙂 . Visto che staremo in città per un paio di mesi, mi piacerebbe incontrarti, magari visto che ormai sei Newyorkese, potresti darci qualche dritta ;).
Regards
Marcello
Si ma non hai scritto cosa hanno detto
aahhaha fantastico! Adesso però voglio sapere cosa si stavano dicendo 😛