Edouard de Laboulaye, intellettuale francese e massimo esperto della Costituzione Americana, nel 1865 – a conclusione della guerra di secessione americana – tenne un discorso a Versailles in cui suggerì l’idea di omaggiare gli Stati Uniti di una statua che rappresentasse la Libertà e diventasse il simbolo di fratellanza e di valori comuni conquistati dai due popoli.
L’obiettivo era quello di completare il progetto in occasione del Centenario della Dichiarazione di Indipendenza – 4 luglio 1776.
Frédéric Auguste Bartholdi fu incaricato di disegnare il monumento ci vollero 21 anni prima che la Statua fosse eretta nel porto newyorkese.
Il braccio con la torcia fu completato nel 1876 e fu esposto alla Philadelphia’s Centennial Exposition prima di essere messo in mostra presso il Madison Square Park di NY fino al 1882 per incentivare la raccolta fondi per il completamento del progetto.
Completata e presentata a Parigi il 4 luglio 1884, la Statua della Libertà venne scomposta in pezzi e spedita in America. Arrivata al New York Harbor il 17 giugno 1885, fu ricomposta sul posto prima che il piedistallo (sponsorizzato dall’America) venisse completato. In totale vennero spesi quasi gli stessi soldi dalla Francia per la Statua che dall’America per il piedistallo.
La Statua della Libertà faceva il suo debutto il 28 Ottobre 1886… tanti auguri di buon compleanno!!!
Sembra che Bartholdi si sia ispirato al Colosso di Rodi, una delle Sette Meraviglie del Mondo nonostante fosse stato distrutto da un terremoto neppure 60 anni dopo la sua creazione. L’imponente statua di bronzo – alta circa 30 metri e raffigurante il dio Sole – fu eretta nel 280 a.C. come simbolo di libertà e indipendenza in seguito alla vittoria contro i macedoni di Cipro che volevano conquistare l’isola.
Avete mai notato la somiglianza ad altre due statue italiane?
La prima a sinistra è La Legge Nuova, scultura realizzata per il Duomo di Milano da Camillo Pacetti nel 1810. La scultura femminile al centro, opera di Pio Fedi completata nel 1883, si trova nella Basilica di Santa Croce e rappresenta la Poesia 😉
Il video qui sopra lo avevo girato il 28 ottobre del 2012, compleanno della Statua e giorno prima dell’arrivo di Sandy…
Mentre New York City si preparava all’arrivo dell’uragano, Sonia, Marco ed io salivamo i 354 scalini che portano alla corona. Sull’isola c’eravamo quasi solo noi, nonostante fosse il primo giorno di riapertura della corona dopo anni di restauro – dal giorno dopo rimase poi nuovamente chiusa al pubblico per nove mesi “post-Sandy”.
Grazie alla sua struttura flessibile, in presenza del fortissimo vento che preannunciava l’uragano si muoveva esattamente come un albero al vento… il ranger ci aveva rassicurato dicendo che fosse del tutto normale che l’intera statua ballasse così tanto e che comunque saremmo stati al sicuro se lo avessimo seguito correndo giù dalle scale in caso di pericolo 😀
È stata decisamente un’esperienza indimenticabile.
Vi consiglio di prenotare la visita alla corona con largo anticipo per essere sicuri di potervici salire, si tratta di un biglietto diverso rispetto a quello compreso ad esempio nel New York City Pass.