Dario Celli è giornalista Rai alla redazione cronaca del Tg2.
Nel 1992 è venuto per la prima volta negli Usa con un pesantissimo (ideologico e culturale) bagaglio di diffidenze: ma è stato un colpo di fulmine. Appena può viene negli Usa, per lavoro o per vacanza. Ma, assicura, prima o poi davvero ci abiterà per un po’…
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LE 108 COSE INDIMENTICABILI DEL MIO VIAGGIO AMERICANO 2010
1) La “Tsunami Evacuation Route” di Santa Monica, California: la strada, segnalata da appositi cartelli, da percorrere in caso di allarme maremoto
2) “Kiss & fly”, l’area di sosta “breve” all’aeroporto Jfk di New York
3) L’albanese di San Francisco espulso due volte dall’Italia perché clandestino e che poi ha vinto la Green Card al sorteggio
4) Il “lobster roll”, il panino all’aragosta, una vera e propria delizia
5) Il gelato di Grom a New York
6) La pizza di Numero 28 di New York, quasi pari a quella di Giggetto di Roma
7) Le cose che i newyorkesi abbandonano per strada la sera per chi le vuole riportare a nuova vita: il microonde ancora imballato lasciato davanti a casa nostra e, poco distante, il borsone con dentro jeans e vestiti ancora con l’etichetta e un beauty con 21 paia di orecchini, 11 collane, 4 braccialetti e due orologi (il tutto da me prontamente preso, ovvio…)
8 ) Le minigonne (davvero mini!) che per fortuna negli Usa non tramontano
9) I jeans Paige ($199!) che ho vinto in un sorteggio durante la “fashion night” di New York
10) Le Barbie al museo dell’Immigrazione di Ellis Island, con le bambole di tutte le etnie presenti negli Usa
11) La spaventosa tempesta di sabbia nel deserto in California, alle porte di San Diego, al confine con il Messico: visibilità pochi metri e vento che ripetutamente faceva sbandare e sollevare su due ruote un camion che ci precedeva
12) I cellulari a 10 $ e un Blackberry con chiamate a fisso/mobile/internet illimitati (e ricezione garantita sotto la metro di NY) a 60 $ al mese (43,9 €)
13) Le papere nel parco di Brooklyn, di fronte a Manhattan
14) Il nostro appartamento sulla E63 st, con le lavatrici e le asciugatrici condominiali nel “basement” (10 chili, due dollari a lavaggio)
15) Eataly: un negozio enorme al Flatiron, dove si possono trovare i gianduiotti di Guido Gobino, il caffè Vergnano di Chieri, il torrone delle Sorelle Nurzia, i grissini Rubatà, la pasta di Gragnano o i panini con la mortadella
16) La spaventosa maestosità del Grand Canyon con lo straordinario tramonto
17) L’immensità rossa e selvaggia della Monument Valley
18) Le Interstate, senza traffico, dritte come un fuso
19) Il gruppo di attempati motociclisti della “Christian Motorcyclists Assotiation”, l’“Associazione motociclisti cristiani” con le loro Harley Davidson, incontrati in un pub di Sugar Loaf, Ny
20) La partecipazione (con bacio!) alla commemorazione dei 65 anni della foto del “bacio di Times Sq” fra un’infermiera e un marinaio all’annuncio della fine della guerra (“Keep the spirit of ’45 alive!”). Con il mio saluto ad un anziano soldato americano che ha fatto la campagna di liberazione dell’Italia
21) Il prezzo della benzina: 2 dollari e 91cent al gallone, cioè 0,57 €uro al litro
22) Il prezzo dei parcheggi a New York, 10, 11,12 dollari l’ora: ottimo motivo per non usare l’auto e prendere una delle 24 linee della metro
23) Il prezzo delle sigarette a New York, 11 dollari a pacchetto (8,28 €uro): ottimo motivo per smettere di fumare
24) La “smoking area” (sufficiente solo per quattro persone) lungo il molo di Santa Monica, sul Pacifico. Si può fumare solo lì.
25) Le pubblicità del divorzio veloce ed economico: 399 dollari “Senza la necessità della firma dell’altro coniuge”!
26) Il vapore della metro che esce dai tombini anche d’estate
27) Il negozio della Lego al Rockefeller Center: e ai miei tempi i mattoncini erano solo bianchi e rossi…
28) Il panorama mozzafiato dalla cima dell’Empire State Building
29) Il panorama e i tramonti dalla terrazza della Rai
30) L’enorme cartellone a Times Sq con la foto del presidente iraniano Ajminejad con la scritta “He’s not welcome here”, “Lui, qui, non è gradito”
31) I cento colori delle m&m’s nel mega store di caramelle
32) Le statue di omini sui tetti e sulle terrazze dei palazzi attorno al Flatiron
33) La statua di Garibaldi a Washington Sq (che nella ristrutturazione del giardino non è più rivolta verso ovest, verso l’Italia…)
34) Il body painting su una ragazza nuda a Washington Sq (ma Garibaldi era girato dall’altra parte…)
35) Il vicoletto della Nyu, rimasto com’era agli inizi dell’800
36) I musicisti di Washington Sq (con il quasi improvvisato coro che cantava “The Lion sleep tonight” e quello che si portava là il pianoforte tutte le sere…)
37) I “droga test” casalinghi in vendita nei supermercati (per tutte le sostanze)
38) Le luci di notte di Times Sq.
39) Chiamare un taxi per strada con un cenno della mano (e attenzione ad alzare un braccio casualmente al bordo di un marciapiede)
40) I raccoglitori di lattine e bottiglie di plastica (che valgono 5 cent l’una)
41) Le macchine raccogli lattine e bottiglie nei supermercati (che ti restituiscono il contante)
42) I 5 cent che mi hanno dato in un Mc Donald’s quando ho restituito alla cassa la bottiglietta di plastica (erano un po’ straniti, però…)
43) Il pc nic domenicale a Central Park con il poliziotto che osservava i passanti tenendo in mano alcuni fogli con le foto di ricercati
44) Le panchine di Central Park “sponsorizzate” da privati, come quella con la targhetta che diceva: “Reserved for lovers only”, “Riservata soltanto agli innamorati”
45) Il Guggenheim, e il Moma, con le loro geometrie e trasparenze e con i Picasso, Matisse, Van Gogh, Warhol…
46) Il riposarsi nei lussuosi salotti del Waldorf Astoria, senza che nessuno si sogni di cacciarti
47) La gente che si porta la bicicletta nella metro
48) Le scarpe di Manolo Blahnik: effettivamente sono carine…
49) L’Apple store, sulla Quinta all’angolo con Central Park. Orario apertura: 24 ore su 24, 365 giorni all’anno
50) L’italiano che lì si guardava al computer un comizio di Berlusconi su Rete4 (?!?!)
51) Le otto differenti varietà di patate in vendita in negozi e mercati
52) Il “wish tree”, l’albero al quale appendere i propri desideri, opera mutante di Yoko Ono al Moma
53) L’enorme cartello appeso dove ci sono ponteggi edili che dice, in inglese e spagnolo: “Se vedete condizioni di lavoro pericolose telefonate al 311. Non è necessario dichiarare il proprio nome”
54) Il ristorante pizzeria “Rubirosa” della Famiglia Pappalardo, il cognome di mia madre
55) Il Wholefoods Market di Union Sq, il supermercato bio con code immense (ma con 35 casse sempre aperte), aperto dalle 8 alle 23
56) Le magliette e le targhe automobilistiche tricolori con la scritta “MAFIA”
57) Il latte di cocco, da succhiare direttamente da dentro la noce, ad un dollaro e mezzo, un euro
58) I quattro quotidiani cinesi di New York
59) Il “Peppermint bra”e il “Peppermint panties”, mutandina e reggiseno fatti con caramelline alla menta “tutte da gustare!”…
60) Gli idranti tricolori a Little Italy
61) La festa di San Gennaro nella Little Italy di Manhattan
62) La festa di Santa Rosalia nella Little Italy di Brooklyn
63) Gli ortaggi e la frutta sconosciuta in vendita a Chinatown
64) L’11 settembre a Ground Zero
65) Il parco che stanno costruendo sotto il ponte di Brooklyn, laddove c’erano le banchine abbandonate del porto
66) Andare incontro a Manhattan percorrendo il ponte di Brooklyn
67) Le coppie gay con i bambini
68) Gli afroamericani con la maglietta con Obama
69) I due operai italoamericani della compagnia elettrica che a Brooklyn hanno saputo darci le indicazioni solo in napoletano e in pugliese
70) Le paste, gli arancini, le pizzette e i calzoni della pasticceria Villabate di Brooklyn, con gli avventori che entrano nel negozio e si salutano in siciliano, napoletano, pugliese
71) La società “Figli di Ragusa”, lo “Sciacca social club”, la “Maria SS. del Soccorso” e la “Society Santa Rosalia” a Brooklyn
72) La spiaggia di Coney Island, a Brooklyn, il molo per passeggiare e pescare, con le raccomandazioni alle donne incinte e ai minori di 15 anni di non mangiare il pesce o cozze lì pescate
73) “Medicine”, la piccola che ho addormentato in aereo (e la sua mamma, che non avrà avuto 18 anni, che me l’ha lasciata per due ore…)
74) Las Vegas, di notte, con le sue luci che la fanno sembrare un enorme parco giochi
75) I panckake con marmellata di fragole e una montagna di panna: senza parole…
76) L’enorme cielo dell’Arizona, con le sue nuvole a batuffoli
77) Le strade dell’Arizona… E chi ha voglia di fermarsi?
78) La 66, la “mother road”, la madre di tutte le strade americane
79) I cactus saguari lungo le strade dell’Arizona
80) I treni, con le loro cinque locomotive e 112 vagoni
81) Gli animali incontrati: scoiattoli a New York, cerbiatti e orsi nel west
82) L’adesivo alle porte di alcuni negozi: “Vietato entrare con armi”
83) L’immagine di Cavallo Pazzo stampato sulla bandiera americana all’ingresso della Monument Valley
84) I motel, a 44,39 €uro a camera (ma ce n’erano anche a meno)
85) Il solito freddo della California e l’acqua gelida (ma gelida!!) dell’Oceano Pacifico
86) I surfisti che aspettano in acqua (con la tuta da sub!) l’onda giusta dell’Oceano Pacifico
87) Le regole per entrare in spiaggia in California: “No alcohol, no smoking, no glass bottles”
88) La “palestra acquatica” a Santa Monica, con le onde artificiali per imparare a fare surf
89) Le immense spiagge della California (tutte gratis, con campi per pallavolo, pallacanestro e attrezzi ginnici vari) e la polizia con il Quod che gironzola sulla sabbia
90) Lo sconfinamento in Messico. La confusione e la desolazione di Tijuana, che confina con San Diego, e il muro che lì divide Stati Uniti e Messico
91) Le meravigliose ville in riva al mare di San Diego e quelle altrettanto meravigliose di Venice
92) L’autostrada (gratuita) a sette corsie attorno a Los Angeles (con due corsie di emergenza per carreggiata) e la corsia “pool car only”, riservata alle auto con più di due passeggeri
93) Lo studio medico di Venice che rilascia la dichiarazione per l’uso terapeutico della marijuana
94) Il tramonto sull’oceano Pacifico
95) Il cimitero simbolico sulla spiaggia di Santa Monica con una croce per ogni soldato americano che muore in Iraq o in Afganistan (“Morti in questa settimana: 17”)
96) Big Sur: “più che un punto geografico, un luogo della mente”…
97) San Francisco, con le sue insegne in americano e in cinese
98) La City Light Bookstore, la libreria di Ginsberg, Corso e Kerouac a San Francisco, con il suo motto scritto alle finestre: “Open door, open books, open mind, open heart and go left!”
99) L’aragosta, il granchio e i gamberi al “Neptune palace” al molo 39 di San Francisco
100) Il “Golden Gate”, il ponte di San Francisco, avvolto dalle nuvole basse
101) Le sequoie della California, davvero giganti
102) The gun store di Las Vegas, dove sette giorni su sette sono in vendita Uzi, Ak47, M16 e Sten
103) Il bambino italiano un po’ saccente incontrato nella metro, che parla italiano con i genitori, spagnolo con la tata, e inglese e cinese nella sua scuola. (Capito perché, per i nostri, “non c’è gara”?)
104) La birra “Grand Canyon premium Rattlesnake”, le mentine “Obama-mint Yes We CanDY” e la fialetta di miele avuta in regalo per strada in occasione dello “Shana Tova”, il capodanno ebraico
105) La scoperta di Williamsburg, a Brooklyn, con i suoi locali, i suoi negozietti, le sue case sbilenche e la sua vita notturna. Con i grattacieli di Manhattan dall’altra parte dell’East River
106) Il negozio di tatoo di Brooklyn, con il tatuatore argentino e il proprietario italo-americano che pesava 220 chili.
107) I pazzeschi artisti acrobati nella metro, che facevano capriole e acrobazie fra i sedili del vagone, sfiorando i passeggeri
108) La multa di 50 dollari per scadenza disco orario pagata on line con carta di credito (ma si poteva anche pagare telefonando)
Uhhh,quante cose viste anche da me e approvate!!clap clap!!
essere seduti a Times Square, vedere in diretta Anna Bolena di Doninzetti e poi incontrare Dario Celli…QUESTA E’ NY!
mitici!!!!!!!!!! e mitico Dario!!!!! 🙂
Sorrido…
Sig. Celli?
Grazie, Maria Antonietta!
d.
Sig. Celli, grazie di cuore perchè in 80 delle sue 108 cose mi sono ritrovata in pieno, commuovendomi su alcune…….
Thanks.
Già.
Mi ricorda cosa scrissero nel 1967 i ragazzi della Scuola di Barbiana di don Milani:
“Quell’estate ero stato a Grenoble a lavar piatti in una trattoria. M’ero trovato subito a mio agio. Negli ostelli avevo comunicato con ragazzi d’Europa e d’Africa.
Ero tornato deciso a imparare lingue a tutto spiano. Molte lingue male piuttosto che una bene. Pur di poter comunicare con tutti, conoscere uomini e problemi nuovi, ridere dei sacri confini delle patrie”.
E allora guàrdati questo, e ridiamo dei sacri confini delle patrie…
http://www.youtube.com/watch?v=Us-TVg40ExM&feature=player_embedded
La madre di un soldato americano morto, che coi suoi attempati “colleghi”, manifestava contro la guerra in Afganistan in zona Rockfeller Centre. “I’m an italian turist”, le ho risposto sorridendo e ritirando il suo opuscolo “and I don’t speak very well English”. Invece siamo riusciti a parlare ugualmente sulla guerra (contro la guerra) per 1/4 d’ora. Forse le buone intenzioni o la pietà umana , non hanno confini.