Boogiee Jelanii Kabita: ragazza di colore in un mondo prevalentemente maschile, cacciata di casa dalla madre a 13 anni perché lesbica, ha trovato nella danza un mezzo per esprimersi e sopravvivere… in strada.
È più di un anno che la mia cara amica Francesca la fotografa cogliendone l’anima, e ora finalmente è pronta a raccontare la sua storia.
Anche voi potete contribuendo all’iniziativa Kickstarter donando anche solo $1 e condividendo il progetto tra gli amici. Certe volte è proprio attraverso le immagini e le parole che si può creare un mondo migliore.
Concorso VivereNewYork:
Tra tutti quelli che lasceranno un messaggio qui sotto quello che otterrà più like dagli amici vincerà un tour fotografico per NYC proprio in compagnia di Francesca, e gli altri 5 commenti più popolari riceveranno una foto cartolina degli street dancers e la cartolina di VivereNewYork. Importante; chiedendo agli amici di votare per voi, aggiungete questa frase: “Aiutatemi a vincere il tour fotografico a NYC cliccando like sotto il mio commento direttamente sul blog: https://www.vivereny.it/tradizione-cultura/boogiee-jelanii-kabita – I like solo su Facebook non vengono conteggiati, grazie!”
Vi lascio alle parole di Francesca, è così che mi sono innamorata anch’io di Boogiee.
“Se sei fortunato, quando cammini per Union Square incontri dei performer di strada meravigliosi, e sei sei ancora più fortunato, di fronte a Whole Foods oppure al lato Ovest della piazza assisti allo spettacolo di Boogiee, la leader del gruppo R.O.C., i Raiders of Concrete.
Il suo vero nome è Carolynn, ma quel nome lei lo rifiuta (“mi è stato imposto”) e vuole chiamarsi Boogiee o, ultimamente Jelanii (“il portentoso” in Swahili) Kabita.
La prima volta che la vidi ballare 4 anni fa, la sua presenza, di insostenibile grazia e durezza insieme, mi aveva turbato e intimidito: agli occhi è donna e bambino, è ragazzo e ragazza.
La sua danza quella sera mi era arrivata dritta al cuore, era stata per me un discorso, articolato ed eloquente. Aveva 17 anni ed era scesa downtown dalla 149ma per guadagnare qualche dollaro. Era Capodanno, mancava poco alla mezzanotte e io feci passare quattro treni per ascoltare tutto il suo discorso.
Un anno fa l’ho conosciuta di persona: Boogiee aveva appena fondato il suo gruppo di street dance, i Raiders of Concrete, assieme a Phoolish e Shango.
La notte che la contattai su facebook per darle le foto del pomeriggio, lei mi chiese subito “Vuoi raccontare la mia storia?” ed io, che un po’ volevo e un po’ temevo di non saperlo fare bene, nei cinque minuti seguenti contattai un giornalista del New York Times dicendogli “Devi parlare di questa donna. Cammino per le strade del Village da 18 anni, e so quando vedo una cosa extra-ordinaria”. Due settimane dopo la sua storia era fuori, il 17 luglio 2014, nel giornale più autorevole del mondo.
Da quel momento è passato un anno. Il suo gruppo adesso conta più di 10 membri, e insieme formano una vera e propria famiglia “cavalcando l’asfalto”: la strada continua ad essere il loro ambito e il loro primo sostentamento.
Invece che luogo di violenza, droga, abuso e sopruso è diventata il palcoscenico da cui parlano al mondo nonché quello in cui si guadagnano da vivere.
Boogiee ogni mattina esce di casa, trasportando il suo amplificatore per le strade, e su e giù per le scale della subway. Basta infatti avere uno speaker, e i ROC riempiono la piazza di magia, la folla cambia conformazione, la gente si assiepa intorno a loro, Union Square si tramuta nell’anfiteatro hip-hop più cool della città.
Non hanno nulla, ma non sono poveri: vivono letteralmente di e per la danza: se fanno 30$ al giorno, ne spendono 10 per una session con un coreografo amato.
Ho deciso di raccontare la sua storia in un libro, e come gli spettatori che si assembrano attorno a lei non appena mette il piede (e le mani) sull’asfalto sono quelli che congiungendosi, le danno da vivere, così anche il progetto del libro sarà possibile grazie all’unione di molte mani – nonché di due Paesi, l’Italia e gli Stati Uniti.
Fino al primo ottobre infatti è possibile partecipare alla campagna Kickstarter che unisce in un ponte ideale l’Italia e New York.
La piattaforma di crowdfunding che ha sede a Brooklyn è appena arrivata in Italia e nei giorni scorsi ha segnalato il nascituro libro di Boogiee tra gli otto progetti fotografici da tenere d’occhio nel prossimo mese: devo riuscire a raccogliere 20mila euro, e devo riuscirci entro settembre.
Come funziona? È molto semplice e non comporta alcun rischio. Se vuoi partecipare e contribuire… leggi oltre: ho bisogno di 5 minuti del tuo tempo e un dollaro dei tuoi soldi: per il successo del progetto, infatti, è importante il numero di persone che mi supportano, al di là della cifra economica.
Vai al sito ufficiale di Kickstarter guarda il video del progetto – se hai voglia/tempo – clicca sul tasto verde ‘Back This Project’ e segui le istruzioni, ci metti 5 minuti ed è indifferente con quanti soldi vuoi supportarmi (da un dollaro in su).
Devi usare la tua carta di credito, italiana va benissimo, (Kickstarter è il primo operatore mondiale per la raccolta di contributi economici ai progetti privati e non ci sono rischi per la carta di credito); in ogni caso il dollaro o più ti verrà addebito solo se sarò riuscita a raccogliere la cifra complessiva necessaria, ma su questo vi terremo aggiornati noi!”