Ho appena attaccato il telefono dopo aver intervistato Fiorella Mannoia in occasione del suo prossimo concerto: la 101esima data di “COMBATTENTE, il Tour“. Per la prima volta nella sua carriera si esibirà a New York.
Nel titolo ho volutamente scritto “stupenda chiacchierata” perché come ha risposto al telefono mi ha chiesto di darle del tu e mi è sembrato di parlare con un’amica di vecchia data… in fondo un po’ lo è visto che ascolto le sue canzoni da quando ero bimba, no?!
– Cosa significa per te cantare a New York?
Innanzi tutto è la prima volta: sarà emozionante. Ero stata ospite di Zucchero tre anni fa al Madison Square Garden prima, questa volta verrò con un concerto mio ed è un’esperienza che non vedo l’ora di fare! Chi non ha mai sognato almeno una volta di essere a NY?
– Presso “The Town Hall” poi!
Nel cuore di Manhattan… certo. Non ci sono mai stata, sarà stupendo.
– Hai interpretato tantissimi capolavori emozionanti, ce n’è uno che hai più nel cuore?
È un po’ difficile rispondere a questa domanda. Ogni canzone, ogni disco, ha fatto parte di un percorso e ha un significato importante per me. La canzone che mi ha resa più popolare è stata “Quello che le donne non dicono” eppure non posso dire che sia la mia canzone preferita. Certo ci sono molto affezionata ma ne ho cantate talmente tante altre in questi cinquant’anni… Quest’anno ho fatto i 50 anni di carriera!
– Parlando delle varie collaborazioni, in “Onde Tropicali” del 2006 lavorasti con Gilberto Gil, leggenda vivente della musica brasiliana. Com’è stata quell’esperienza?
Penso di essere l’unica cantante al mondo che abbia racchiuso in un disco solo tutto il gotha della musica brasiliana, da Gilberto Gil a Caetano Veloso, Chico Buarque, Jorge Ben Jor, Carlinhos Brown, Milton Nascimento… erano tutti presenti in quel disco. Stare a contatto con i maggiori artisti di un intero Continente è stata un’esperienza straordinaria! È stato molto lungo ed laborioso; tanti viaggi e ne è valsa la pena. È un’esperienza che difficilmente si riesce a ripetere nel corso di una vita intera.
– Un’altra canzone, “Il Viaggio“, carissima a mia mamma, emoziona tantissimo anche me pur non essendo madre.
Quando presento questa canzone, in cui spiego come mi sia venuta l’idea di scrivere queste “raccomandazioni” ad una figlia immaginaria, aggiungo sempre che non c’è bisogno di essere madre di fatto per sentirsi madri. Tutte le donne sono madri di natura. Sai quante email mi sono arrivate di donne che dicono che non avrebbero potuto scegliere parole migliori? A volte si vogliono dire cose che poi, per pudore o per paura di essere fraintesi, non si pronunciano. Attraverso questa canzone è più facile comunicare e dire quello che non si è mai detto per timidezza o per paura di sembrare un po’ troppo… a volte ci si vergogna dei sentimenti e non si capisce perché.
– Parlando di “Combattente” oggi è facile fare un parallelismo al movimento delle donne contro molestia e violenza, tra chi le supporta come Time’s Up e chi vi è contro come Catherine Deneuve. Qual è la tua posizione a riguardo?
Credo che sia in atto una rivoluzione e come tutte le rivoluzioni si tira dietro tanta roba. Noi donne dobbiamo combattere contro l’abuso di potere. Finora le donne che hanno denunciato sono quelle di spettacolo o in vista; c’è un sommerso che deve venire fuori. Ad esempio anche le donne in fabbrica subiscono le avance del datore di lavoro e fanno niente per paura di perdere il lavoro. Questo deve venire fuori. Sono contenta che si stiano raccogliendo fondi per supportare proprio queste donne. Poi è normale che in questa “rivoluzione” ci sia anche ci racconta dell’avance maldestra di qualcuno: questo lo eviterei. Gli uomini non sono tutti uguali. Questo movimento denuncia l’abuso di potere, in ogni caso, ambiente e circostanza. Spesso al potere ci sono gli uomini, statisticamente parlando, che si approfittano del ruolo che ricoprono per ottenere ed estorcere: questo è da denunciare.
– So che sei molto impegnata nel sociale, quando e come hai scelto di farlo?
Non è una scelta, sono nata così, è un’esigenza che sento. Fin da piccola ho sentito il peso dell’ingiustizia, e grazie al mio lavoro ho potuto denunciare quello che non mi piace, di parlare di quello che non trovo giusto: la vita mi ha dato questa possibilità, ho il privilegio e la fortuna di essere ascoltata. Non dico apprezzata da tutti: quando si espongono le proprie idee si deve anche metter in conto che non tutti possano pensarla come te, questo è evidente.
– Pur essendo una persona pubblica, una splendida donna di spettacolo, non hai mai amato gossip e copertine. Sei sempre riuscita a tenere tutto privato, hai dovuto rinunciare a qualcosa per questo?
No. L’unica cosa che ho fatto è quella di non frequentare posti mondani. Se si va alle feste, in barca o nei locali dove ci sono fotografi è normale poi essere fotografati. Non ho mai raccontato nulla e non ho mai nascosto niente della mia vita privata. Molto semplice. In certi posti i fotografi non ci sono.
– Questo si collega anche al fatto che tu sia riuscita a tenere segreta la tua relazione per anni.
Non avevo nessuna voglia di raccontare la mia privata e comunque non ho nulla da nascondere.
– Uno dei miei lettori mi ha chiesto di farti questa domanda: hai un cartone animato o fumetto preferito?
L’Era Glaciale, anzi no, Madagascar, che mi fa morire dal ridere… e mi piacciono anche i Minions!
– Ti piacerebbe dare la voce ad uno dei personaggi dei…
Non riesco neanche a finire la domanda 🙂
MOLTISSIMO!!! Moltissimo. Moltissimo! Non me l’hanno mai chiesto e muoio d’invidia quando lo chiedono agli altri! Scrivi questa cosa che magari qualcuno mi chiama – ridiamo entrambe – Faccio un appello!