La mia amica Christine mi ha appena detto: “Che Natale sarebbe senza The Nutcracker?!”
Ecco spiegato il perché a Natale la figura dello Schiaccianoci è così popolare tra le decorazioni.
Esistono diverse di produzioni dello stesso balletto eppure, quando i newyorkesi chiedono “Have you been to The Nutcracker?” si riferiscono a quello del Lincoln Center 🙂
Capolavoro di George Balanchine, è proprio un classico di questo periodo dell’anno.
Lo Schiaccianoci (composto da Tschaikovsky nel 1891) è un classico della tradizione natalizia newyorkese dal 1954, quando veniva coreografato e portato in scena da George Balanchine.
Il mi amico John fa il costumista per il NYC Ballet al Lincoln Center e stamattina era “distrutto” dalla programmazione degli spettacoli nelle ultime due settimane. Gli scintillanti costumi sono quelli che fanno impazzire John nel suo quotidiano e che lasciano noi, fruitori amanti del balletto, a bocca aperta dal primo momento in cui apre il sipario fino a chiusura. Impossibile non rimanere incantati ad ammirarne la bellezza e la poesia dello spettacolo che vanta più di CENTO ballerine, bambini, soldatini, un gigante albero di natale che cresce in scena, il luccichio della neve…
Grazie all’invito di John, sono tornata a vedere lo spettacolo con Christine, che aveva visto il balletto solo da bambina… non so quante volte durante lo spettacolo si sia girata verso di me dicendomi di avere la pelle d’oca; con un sorriso che le copriva tutta la faccia!!!
– La storia –
La scena si apre a casa Stahlbaum con l’arrivo degli ospiti per la festa della Vigilia di Natale. Attacca l’orchestra: il primo momento di felicità arriva nel riconoscere questa musica così familiare e sempre emozionante…!!!
Bravissimi i bambini, tantissimi, che prendono parte allo spettacolo. Studiano tutti all’accademia di danza affiliata al New York City Ballet e mi hanno sorpreso per la loro precisione, attenzione, pulizia nei movimenti; dei veri piccoli professionisti!
Nella prima scena riempiono la scena saltando, girando e giocando in perfetta armonia e si uniscono nelle danze agli adulti fino all’arrivo dell’ospite d’onore, Herr Drosselmeier, padrino di Marie e Fritz Stahlbaum.
Herr presenta a tutti il suo giovane nipote e intrattiene i bambini con un bellissimo schiaccianoci finché Fritz, per dispetto, lo prende e lo butta a terra rompendolo.
La rassomiglianza tra Herr e lo schiaccianoci viene accentuata dal continuo lisciarsi la barba bianca a punta dell’uomo, scontroso all’apparenza ma buono di cuore… Che infatti interviene a “riparare al danno” imbavagliando lo schiaccianoci e regalandolo a Marie affinché se ne prenda cura.
Finita la festa, la bimba torna nella sala vuota e si addormenta sul divano abbracciata al suo schiaccianoci.
Magicamente, l’albero della scenografia (che a me sembrava già immenso) inizia ad ingigantirsi sempre più fino a riempire completamente tutto lo spazio scenico del teatro. Da far rimanere a bocca aperta!
Marie si ritrova della stessa misura dei soldatini del fratello e viene attaccata da topi giganti che riesce a “sconfiggere” grazie all’aiuto dello schiaccianoci. Quando il re dei topi – un topo con tantissime teste- entra in scena, la bimba gli scaglia addosso la sua scarpetta attirando la sua attenzione permettendo così allo schiaccianoci di ucciderlo.
Con la morte del re dei topi si spezza un antico incantesimo, e lo schiaccianoci si trasforma in un principe: il nipote di Herr!!!
I due bimbi escono dalla finestra e si ritrovano in un bosco innevato: il waltzer dei fiocchi di neve è la perfetta coreografia prima del calarsi del sipario. Una pausa è necessaria per raccogliere tutte le emozioni e la bellezza goduti fino a questo momento.
Nel secondo atto, Marie e il principe arrivano alla Terra dei Dolciumi e a dar loro il benvenuto è la Fata Zuccherino, accompagnata da tutti gli abitanti del regno. Il principino racconta alla Fata tutto quel che è successo mimando l’accaduto.
I bimbi vengono seduti su di un trono pieno di dolci (lo stesso su cui ci siamo poi seduti John ed io a fine spettacolo 😎 ), e iniziano le danze in loro onore.
Sono tutte piccole brevi coreografie, lo spazio è piuttosto limitato, i ballerini danno il massimo e i costumi sono strepitosi!!!
Uno alla volta si esibiscono tutti i popoli: cioccolata calda dalla Spagna, te cinese, caffè dall’Arabia, bacchette di zucchero, le pastorelle marzapane, la mamma zenzero con gli otto piccoli “pulcinelli” che escono dalla sua gonna fino a chiudersi col waltz dei fiori, il duo delle gocce di rugiada (stupendo!!!) e la coreografia finale della Fata Zuccherino.
– Dietro le quinte –
Oltre alla magia dello spettacolo, Christine ed io siamo state maggiormente “incantate” dalla proposta di John (Radwick, costumista del NYCB) di portarci dietro le quinte e farci calpestare il palcoscenico..
Impossibile esprimere tutte le emozioni… mi basta chiudere gli occhi per riviverle, immaginandomi lì in piedi, al centro dell’immenso palco, mentre guardo l’orchestra ai miei piedi, il sipario alzato a metà, la platea e le luci, con l’imponente scenografia alle mie spalle.
John ci ha anche presentate a Jared Angle, ancora nei panni del Cavaliere, e Ashley Bouder, in quelli della rugiada – capitano dei fiori. Entrambi ballerini dal talento straordinario, sono stati molto disponibili, carini (Ashley era dolcissima) e davvero umili. Con molta semplicità si sono offerti di posare con noi… Grazie!!!
Un ultimo sguardo all’affascinante guardaroba e la nostra serata si è conclusa lasciandoci con gli occhi luccicanti e sognanti.
Perfetto per i bambini (ce n’erano tantissimi, tutti vestiti bene, le bimbe in rosso sembravano delle bambole), lo spettacolo è meraviglioso anche per gli adulti, che possono godere anche della danza oltre che dei costumi, della scenografia, della musica e del capolavoro nel suo insieme.