Circa un anno fa, grazie ad un’iniziativa di New York Italians avevo assaggiato per la prima volta il cioccolato De Martini da Sottocasa,… mi sono mangiata praticamente da sola una scatola intera di gianduiotti e ho fatto a gara con Luca per l’ultimo cunese al Rhum 🙂
Il cioccolato italiano sta prendendo piede a New York City anche grazie ad Andrea Garau, PR Strategist e Marketing Manager dell’azienda De Martini.
Visto che in tanti mi chiedete come riuscire ad aver successo negli States coi prodotti italiani di qualità, ho chiesto ad Andrea di rispondere a qualche domanda, così da condividere la sua esperienza con tutti voi.
- Come è arrivato il cioccolato De Martini in America?
La De Martini è un’azienda di cioccolato artigianale a conduzione familiare che nasce a Torino nel 1930 grazie allo spirito imprenditoriale di Ettore De Martini, bisnonno di Stefano, membro più giovane della famiglia che attualmente tira le redini della azienda negli Stati Uniti. Lo scorso giugno è stata aperta una branca americana dell’azienda: è così che la tradizione piemontese di antiche ricette, ingredienti naturali, e prelibatezze sono arrivate in America.
- Quando e come hai iniziato a lavorare per la De Martini?
Mi sono unito all’azienda praticamente da subito, motivato dal poter dare il mio contributo ad una realtà di nicchia e ad un prodotto d’eccellenza. Ho studiato marketing e pubblicità: non c’è nulla di più motivante del trasformare un piccola realtà italiana in un vero e proprio brand che rappresenti i valori dell’azienda, il Piemonte, e le centinaia di anni di tradizione cioccolatiera. Poi certo, anche la mia passione per il cioccolato ha influito nell’accettare l’offerta della De Martini, visto che non si può rappresentare un’azienda di cui non si ami il prodotto…
- Qual è la vostra presenza oggi negli USA?
In soli sette mesi di presenza sul mercato americano – forse dovrei dire newyorkese visto che adesso il focus è soprattutto su NYC – la De Martini Usa è presente in oltre 30 negozi tra cui alcuni dei gourmet food più famosi della città come il Chelsea Market Baskets, Di Palo’s a Little Italy, o i grandi supermercati italiani nel sud di Brooklyn, Frank and Sal e Vucciria, Rosario ad Astoria, senza dimenticare coffee shops come 2 Beans, the Bean, e Cocoa Bar a Park Slope, Brooklyn.
- Qual è il tuo ruolo di PR Strategist dell’azienda?
La strategia per adesso è molto semplice – ed è pienamente condivisa con Stefano De Martini, CEO e proprietario dell’azienda – possiamo dire un po’ old fashion ma sempre efficace: battiamo il territorio porta a porta. Io ho il compito di costruire e soprattutto mantenere i rapporti con i nostri clienti. Una volta ottenuta la nostra presenza negli store, mi dedico ad ottenere una maggiore visibilità sugli scaffali. L’attività di “pierraggio” nel costruire una relazione di fiducia con il proprietario o manager di turno è estremamente importante. Il successo della De Martini a NYC è dato anche dall’investimento dell’azienda in testing del prodotto: i clienti assaggiato il prodotto, ottengono tutte le informazioni sulla sua produzione, i valori nutrizionali, gli ingredienti utilizzati e hanno modo di conoscere la storia dell’azienda. Sono tantissime le aziende italiane presenti negli Stati Uniti solo attraverso un distributore che quindi non conoscono personalmente i loro clienti. La De Martini ha scelto di investire nella relazione coi punti vendita e coi consumatori finali.
- In cosa si differenzia il cioccolato De Martini da quello della concorrenza?
Il cioccolato della De Martini si rifà alla tradizione artigianale nata centinaia di anni fa in Piemonte, una delle capitali del cioccolato in Europa. Le ricette della nostra azienda hanno “rivisitato” alcuni classici, come con il gianduiotto Sabaudo, a cui è stato inserito un cremino, altro classico cioccolato della tradizione piemontese. Il pezzo forte della De Martini è una pralina di cioccolato fondente con un cuore di crema di Barolo: una prelibatezza che solo la nostra azienda produce al mondo e a cui adesso è legato anche il trademark di pralina di Cavour. Si potrebbe andare avanti con i cioccolati al tartufo, con i bassinati, con le tavolette con agrumi e sale marino…
{Non so voi; l’unica cosa a cui riesco a pensare in questo momento è CIOCCOLATO!!! – Laura}