Su questo tema, avevo già pensato di scrivere qualcosa quando mi trovavo in Italia, ma poi, non so neppure perché, mi è volato dalla mente.
Tutti noi abbiamo l’idea degli americani come quelli delle “grandi dimensioni”, di un’America dove tutto è grande. Non solo le distese di terra, l’altezza dei grattacieli, il formato delle macchine o la stazza delle persone, ma anche le confezioni alimentari e le porzioni dei piatti serviti in tavola sono, diciamo, “importanti”… Qui tutto è BIG!
Sommando questo all’idea del consumismo, ho sempre pensato che qui ci sarebbe stato molto più spreco… ma forse mi sbagliavo.
Non sono proprio certa di quello che voglio dirvi, perché è senz’altro vero che questa è la patria del capitalismo, in cui la produzione del nuovo va sempre a rimpiazzare il vecchio…
Ma vorrei soffermarmi per un attimo al cibo.
Se anche la nostra cultura ci insegna a non buttare via niente (tantissime ricette italiane sono infatti il prodotto di “avanzi” del giorno prima 😉 ), quando poi andiamo al ristorante, ancora non succede che il cameriere prepari il cibo che non è stato mangiato in vaschettine d’alluminio (tipo quelle della rosticceria, per intenderci) da portare a casa e mangiare poi il giorno dopo… o mi sbaglio?
Qui l’idea del “doggy bag” risale a più di dieci anni fa, e oggi nessuno si oserebbe più a chiamarlo in questo modo perché è normale pensare che gli “avanzi” servano per il pranzo del giorno dopo, e assolutamente non per il cane!!!
Qui TUTTI, e ripeto, TUTTI, si fanno mettere da parte il cibo non consumato e se lo portano a casa.
Io sono “di buona forchetta”, e quindi i miei piatti difficilmente sono da portare a casa (diciamo pure che a me e a Luca nessun cameriere ci ha mai chiesto se volevamo portare via il cibo rimasto 😀 ), ma in Italia mi è successo più volte vedere piatti quasi pieni lasciati abbandonati sui tavolini dei ristoranti… che peccato!!!
A conferma di questa attenzione al “non-spreco” da parte degli americani vi è anche una crescente vendita di prodotti che consentono di conservare meglio e più a lungo cibo e bevande.
A parte le zip di plastica con cui gli americani riempiono i frigoriferi (noi, che continuamo ad usare i container di plastica, ancora non ci siamo americanizzati abbastanza, ehehehe! 😀 ), altre cose che stanno spopolando sono i tappi per le lattine o per le bottiglie che permettano alla bevanda di non sgasare –> li trovate da The Container Store, e sono troppo carini!!!
Cosa dite, siamo pronti anche noi italiani a mettere in uso tutto quello che ci hanno insegnato i nostri nonni e i nostri genitori e ad imparare a non sprecare più nulla quando usciamo a mangiare al ristorante?
PS. a nostra discolpa, ammetto che gli americani lo fanno anche perché non cucinano molto in casa, e avere il cibo pronto il giorno dopo è “manna dal cielo” 😉
Sono perfettamente in sintonia con te. Quante volte ho fatto lo stesso ragionamento! E che dire del vino non finito che a Milano magari hai pagato 20 euro a bottiglia?
Bella storia sti tappini….e devo dire che mi trovo in sintonia col tuo pensiero, ho avuto anche io l’impressione che tutto fosse esagerato, in fondo gli americani trovano una soluzione per ogni cosa, e credo proprio sia nella loro indole fare le cose “in grande” …e di certo prenderemo spunto per tutte le buone idee che rendono migliore la nostra vita!! Beviti una SNAPPLE x me….bacio!!!
Gli USA sono un paese in cui si passa disinvoltamente da un eccesso all’altro.
Se erano tutti fumatori (Marlboro Man) negli anni 60 , venti anni dopo fumare in publico è diventato “impolite”. Stesso dicasi per i consumi di carburante delle loro auto.
Dire in senso generale che il “risparmio” in quel contesto non genera molti vantaggi, poichè essendo un continente con una bassa densità abitativa hanno ancora “spazio vitale” da sfruttare. In pratica con il “risparmio” arriva la crisi.
il tuo blog è una continua fonte d’iapirazione su una miriade di contenuti, grazie! =)