Siamo stati due settimane senza internet a causa del trasloco e oggi quasi non mi sembra vero di potervi di nuovo scrivere dal mio computer di casa!!!
Per pubblicare gli articoli ho usufruito spesso della connessione di Starbucks, ma ancora non so come caricare le foto fatte col cellulare (e se è possibile farlo) attraverso l’iPad e, non volendomi portare in spalla il computer per tutta Manhattan, non vi ho ancora raccontato delle esperienze di tutti questi giorni.
In più, quest’ultima settimana abbiamo approfittato della compagnia dei miei genitori per esplorare nuovi posti e quasi sempre vi ho postato le foto “in diretta” su Facebook e su Twitter; è arrivato il momento di condividerle anche qui 😉
Partiamo dall’inizio. Prima tappa: Salumè, paninoteca italiana che si trova al 330 W di Broadway (Soho).
Qualche mese fa mi era arrivata un’email molto gentile da parte di Michele Colombo, proprietario del locale, che mi invitava ad assaggiare i suoi panini (doveva aver capito dai miei post che mi piace mangiare, ehehehe).
Preferisco sempre pagare per quello che ordino in modo da sentirmi libera di scrivere onestamente quello che penso, e così anche questa volta da Salumè ci sono stata “in incognito”.
Gli italiani in vacanza sono spesso alla ricerca di cibi genuini della nostra cucina e più volte mi è capitato di sentire critiche o malumori dovuti alla qualità e/o al prezzo.
Un panino a New York costa sui $10 ovunque, questo è il suo prezzo; in più bisogna considerare circa il 20% da lasciare di mancia se si viene serviti al tavolo. È la cultura di New York, inutile voler cambiare le cose perché in Italia a diverso, che dite? 😛
La cosa più importante però è che si mangi bene, e da Salumè andate sul sicuro!
Curioso da sapere (l’avrete sicuramente notato anche voi): la parola “PANINI” in inglese è super inflazionata ed è sempre al plurale, anche quando se ne ordina UNO. È veramente difficile per noi italiani accettare che si ordini «a panini», ma che ci dobbiamo fare???
Da Salumè ci sono andata con la mia amica Giorgia prima che lei partisse per l’Italia –> solo dopo aver mangiato e pagato abbiamo deciso di mandare un’email a Michele per ringraziarlo dell’invito e per fargli sapere che i panini erano davvero buoni… approvato!
Io non avevo molta fame perché quel giorno avevo fatto una colazione super abbondante solo un’ora prima, e la mia intenzione era quella di stare leggera ordinando un toast, ma alla fine ho optato per quello con prosciutto, pomodoro e mozzarella affumicata… SUPER RICCO E GOLOSO!!!!
Pensavo di mangiarne solo metà e portarne a casa l’altra, ma non ce l’ho fatta, era troppo buono.
Giorgia aveva scelto un “FELINO”, col salame di felino (ovvio), provolone, rucola e rafano. Mi “ha concesso” di assaggiarlo ed era squisito: non è rimasta una briciola neppure sul suo piatto 😉
Gli ingredienti sono di qualità e il menù stuzzica l’appetito!
Qualche esempio di quelli che mi ispiravano di più (e che tornerò ad assaggiare):
– SAN DANIELE (San Daniele, Parmigiano Reggiano, Finocchio, Maionese, Olio Tartufato), $12
– TRIESTE (Prosciutto di Praga, Fontina, Pomodoro, Rafano), $11
– VALTELLINA (Bresaola, Brie, Limone a fette, Pepe) $11.5
– CORTINA (Speck, Fontina, Peperoni Arrostiti, Salsa Tartara) $12
mmm interessante da segnare anche questo…
gia’..la frutta ha stupito anche me quando l’avevo comprata in un deli a NY!! avevo speso una cifra assurda!!!
Si, tutto è squisito 🙂
Pinoko, pensa che ormai, vvendo qui, quando mi capita di trovare un panino ad $8 mi sembra un affare! Tutto ciò che è legato al cibo è decisamente più caro, dal supermercato al ristorante in media costa tutto MOLTO di più, soprattutto la verdura e la frutta (e poi non sanno di nulla…)!!!
È un paradosso, non costa nulla vestirsi ma gli affitti e il mangiare sono un salasso. E alla fine uno si abitua 😉
12 sacchi un panino? E io che mi incacchio quando me lo fanno pagare 3… 😀
mammamia, dalle foto sembra tutto buonissimo!!