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205 Commenti

  1. Ben detto Marco, inoltre bisogna considerare che la soluzione del fon industriale in mano alla “signora Maria” , e quindi usata da non esperti, può provocare seri danni all’impianto elettrico.

  2. Volevo segnalare che ho scoperto un buon sistema per disinfestare le scatole di derivazione elettriche..il problema è che non si può usare il vapore dove ci sono contati elettrici scoperti ( ovviamente )

    Allora ho provato ad utilizzare un Phon di quelli da elettricisti ( si usano per piegare e sagomare i tubi in P:V.C.

    Producono un getto di aria a 500 C° e la portata è modulabile da un leggero soffio a un potente getto…

    Non ho scoperto l’america ovviamente ( e considerato l’ubicazione del sito è quantomeno emblematico )

    Ma è un ottimo sistema, molto meno ingombrante e dispersivo del vapore a 100 C°, il Phon è delle dimensioni di un normale Asciugacapelli e si trova in commercio a prezzi abbordabili.

    Ciao a tutti amici e non….ihihihihihihihihi !!!

  3. Grazie di cuore ad entrambi per il vostro aiuto!!! Laura per aver creato il sito e averlo messo a disposizione, Diego per la pazienza, i preziosi consigli e l’incoraggiamento.
    Senza di voi ora forse mi sarei presa un esaurimento nervoso… Senza il forse!
    Ciaoooooo

  4. @ Stefania…

    ..in fondo sono solo stupidi insetti..anche se sono piccolissimi e difficile da stanare..ce la si può fare..

    Ciao, sono contento per te.

    P.S. Anche da me non si sono più ripresentrae

  5. Ciao, dopo 6 mesi posso dire con certezza ch HA FUNZIONATO! Si, grazie a voi, ho debellato le cimici da casa mia. Forse era una sola, forse 2 o 3, ma ora non ci sono + e vi ringrazio per i suggerimenti che mi avete dato.
    Il metodo è stato quello di sigillare tutto in camera da letto (abbigliamento e oggetti), continuare a dormirci (per evitare migrazioni in soggiorno), creare un quadrato di colla attorno al letto (su nastro da pacchi), mettere barattoli pieni d’acqua sotto le zampe del letto, e passare la vaporella ovunque (anche sul materasso) per 1 volta ogni 2/3 gg per 10 gg.
    Siccome sono allergica le punture mi si evidenziano tanto e subito, quindi posso dirlo con certezza: sono fuori dal TUNNEL del combattimento oho 🙂

    1. Congratulazioni Stefania!!! Sono troppo felice per te e brindo assieme a te la tua vittoria!!!!!!!!! Un abbraccio forte e grazie per la tua testimonianza 🙂
      Baci, L

  6. Franco, massimo esperto italiano di Cimx lectularius, vi ha già dato rispote e suggerimenti (anche troppi forse… ma si sa, gli scienziati trasmettono il loro “sapere” senza curare i propri interessi!) e non è certo il caso che intervenga. Sento parlare di Cimici dei letti dal 2003, anno in cui ho rintrodotto in italia e rilanciato Multamat, storico formulato di Aventis prima e Bayer CropScience dopo per il controllo delle cimici. Dopo 30 anni di Multinazionale sono passato all’applicazione. Grazie a Franco – che ringrazio – mi si è aperto il mondo del V3S (Vapore saturo secco surriscaldato) ed ho trovato la soluzione per gestire (non uso mai il termine risolvere non a caso) e controllare la Cimex. Chi pensa di risolverlo con molelcole piretroidi è fuori strada. Chi usa carbammati e fa le “stalattiti” di insetticida nelle camere da letto poi …
    Trovo fantastico il sistema a Vapore a 180 ° – Ovviamente bisogna avere “occhio” pazienza e conoscenza del problema. Con tutto l’affetto per Copyr – ci ho lavorato 7 anni all’inizio della mia carriera – ritengo che un formulato a base di permetrina faccia ben poco. Ottimo forse per scarafaggi ma del tutto inefficace per Cimex.

  7. @Lorenzo

    “sembra che l’infestazione che arriva dal Canada e dal nord’America stia raggiungendo la nostra bella Italia. ”

    Sono stati fatti studi sul DNA delle cimici, i quali dimostrano che la maggior parte di questi insetti NON sono di importazione da altri paesi. Aggiungo che i primi casi di ricomparsa segnalati in Europa e in Italia risalgono ormai alla seconda metà degli anni ’90. Personalmente ci lavoro dal 2004.

    “Consultandomi con Assindustria di cui faccio parte, ho appurato che sono già decine le strutture alberghiere con questo problema. ”

    Sei ottimista… sono decine quelle che han segnalato il problema. Gli alberghi infestati si calcolano in termini di centinaia come minimo (ne ho trattati una decina solo io negli ultimi due mesi, fai tu…).

    “Basta adottare un metodo, che ora passato 5 giorni sembra funzioni”

    Cinque giorni? Ci vogliono 8 settimane senza punture o avvistamenti dopo l’ultimo trattamento effettuato per essere sicuri di aver definitivamente risolto il problema…
    In cinque giorni non si sono nemmeno schiuse le uova già deposte, figurati…

    “Il consiglio ricevuto è il seguente: a intervalli di 5 giorni agire di vaporella e 5 giorni dopo di prodotto , mai abusarne ne con l’uno nè con l’altro altrimenti si rischia l’effetto “dispersione” .”

    Protocollo del tutto insensato, che non tiene conto nè della persistenza del prodotto nè del ciclo biologico dell’infestante: chi è il genio della Copyr che ha tirato fuori questa bestialità? E basandosi su quali studi o esperienze sul campo?

    Pertrin è a base di Permetrina e Tetrametrina. Il primo principio attivo è in assoluto il meno efficace nei confronti delle cimici, ed è un fatto già ben noto dal 2006 (la resistenza media a questo prodotto è talmente elevata da essere definita come “non quantificabile”) . In compenso è altrettanto nota la sua azione “dispersiva” anche a dosaggi molto bassi. Ovvero, è il prodotto migliore in assoluto per spargere cimici dappertutto.
    In compenso è estrememente persistente (3-4 settimane come minimo), per cui utilizzandolo ogni 10 giorni circa si va rapidamente in sovradosaggio.
    La tetrametrina è un buon abbattente, ma deve agire per contatto diretto, in quanto ha persistenza pressochè nulla.
    In compenso il vapore non causa alcun effetto di dispersione, per cui se ne può “abusare” finchè si vuole.

    “Il prodotto non emana forte odore, se non quello di disinfettante , ma ha bisogno di 2-3 ore per agire ed evaporare col l’areazione della camera prima che qualcuno ci possa pernottare.”

    Dici? Entrambi i principi attivi sono invece piuttosto noti per l’odore penetrante e per la tendenza ad irritare le vie respiratorie. Per la cronaca, qualora non risultassero resistenti, le cimici impiegano comunque 3-4 giorni (non ore) per morire e, nel frattempo, pungono e si riproducono come prima.

    “Speriamo che con questo sistema si risolva il problema, anche se, credo che questa prassi diventerà normale se davvero il problema , da come si vede su internet, è in espansione.”

    Non è “in espansione”, è una dannata pandemia che, semplicemente, non ha ancora raggiunto il suo massimo picco.
    Personalmente mi auguro che nessuno pensi di adottare normalmente la prassi che hai descritto perchè, come ho detto, è del tutto insensata. I protocolli validi per le cimici sono completamente diversi per quanto riguarda prodotti, tempistiche e strategie…
    E, cazzarola, alla Copyr dovrebbero ben saperlo…

  8. si… in effetti dalla foto non si vede un gran che 😉 però bravo Diego, speriamo che la tua tenacia ti porti a brevettare qualcosa di utile per tutti!!!!! Go Diego, go!!!

  9. Ecco, allego il file..si vede da schifo..però…

    Comunque Comunicherò eventuali progressi, ciao a tutti

  10. @ Lorenzo…si, anche la mia amica alberghiera adotta un procedimento analogo, probabilmente si tratta dello stesso prodotto…lei dice che è l’unica cosa veramente efficace,,io sto studiando un sistema efficace che non adotti pesticidi o prodotti chimici…il campo elettrico non lascia tracce e, una volta disattivato smette semplicemente di esistere..sarebbe una soluzione ottima , ma avrei bisogno di fare molti esperimenti…ho fatto la foto al mio dispositivo ma non ho il cavetto per la connessione cellulare-computer, ora vedo se riesco a fotografare lo schermo del telefonino con la macchina fotografica..ciao comunque e ..in bocca ( alla cimice ) …

  11. Grazie a tutti per gli ottimi consigli: temo che di questo problema si sentirà parlare sempre più spesso: sembra che l’infestazione che arriva dal Canada e dal nord’America stia raggiungendo la nostra bella Italia. Consultandomi con Assindustria di cui faccio parte, ho appurato che sono già decine le strutture alberghiere con questo problema. Basta adottare un metodo, che ora passato 5 giorni sembra funzioni: ci siamo fatti una tabella pulizie su misura, facendo una buona ricerca on-line abbiamo trovato una ditta, la Copyr che produce e commercia un prodotto che si chiama Pertrin’s . Non so se si può trovare in commercio al pubblico, dato che lo vendono in flaconi di concentrato da diluire ( 50ml per ogni litro d’acqua). Il prodotto si può spruzzare su tutte le superfici interessate: sommier , materassi, coprimaterassi, testate, cuscini ecc…ecc….
    Il consiglio ricevuto è il seguente: a intervalli di 5 giorni agire di vaporella e 5 giorni dopo di prodotto , mai abusarne ne con l’uno nè con l’altro altrimenti si rischia l’effetto “dispersione” . Chiaramente per una struttura alberghiera il discorso è un po’ più complicato: bisogna cercare di fare le pulizie col prodotto quando la camera non si affitta o si affitta nel tardo pomeriggio, qui entra quindi in gioco la bravura nel lavoro dell’addetto al ricevimento che deve ” inventare scuse” plausibili onde far attendere l’eventuale cliente che deve prendere possesso della camera. Il prodotto non emana forte odore, se non quello di disinfettante , ma ha bisogno di 2-3 ore per agire ed evaporare col l’areazione della camera prima che qualcuno ci possa pernottare.
    Speriamo che con questo sistema si risolva il problema, anche se, credo che questa prassi diventerà normale se davvero il problema , da come si vede su internet, è in espansione.
    Lorenzo

  12. @ geraldine grazie a te per la tua risposta, se desideri informazioni molto precise devi chiedere a Franco Casini oppure a Marco che, in questo campo, ci lavorano.

    Io sono solo uno che ha subito una terribile invasione e capisco cosa significa e che pressione psicologica possa creare.una tale situazione.

    Mi sento di collaborare nella ricerca di un buon metodo di lotta e penso che il mio esempio ( di uno che ha lottato magari non nel modo migliore ed ha vinto ) possa essere di stimolo ed incoraggiamento ad altri utenti.

  13. Ho letto con molto interesse quanto riportato nei vari post, conosco il problema cimici avendolo vissuto sulla mia pelle, rimango alquanto esterefatta dalle dichiarazioni di alcuni partecipanti a questo forum. Credo che sia doveroso ringraziare tutti coloro che hanno apportato la loro esperienza. A mio avviso trapela, senza ombra di dubbio, che solo alcune persone sanno veramente di cosa stanno parlando e di come affrontare questo insetto e che sanno “veramente” indirizzare per le soluzioni più adeguate con metodi semplici. Giulia

  14. questa discussione e’ la piu’ interessante proficua e intelligente che abbia letto negli ultimi mesi, grazie di cuore Diego Anelli, Grazie Lorenzo per le garbate risposte e sollecitazioni,

  15. @ Lorenzo..ciao…a me è capitata la stessa cosa, più o meno…dopo alcune disinfestazioni con azoto liquido..spuntavano cimici dappertutto…l’importante, secondo me è sapere dove cercare…

    Ovviamente cercheranno di spostarsi il meno possibile dalla fonte di cibo ( sangue ) per cui dovresti veramente impegnarti in una minuziosa ricerca nelle vicinanze del letto—però se lasci la camera disabitata corri il rischio che gli insetti si spostino, spinti dalla fame..

    E’ meglio se dormi in quella camera e cerca di dare loro meno fastidio possibile, così rimarranno in quel posto…poi, con insistenza passa il vapore nei punti strategici, io mi sono avvalso di colla per scarafaggi ma nel tuo caso è veramente improponibile…

    Devi dormire in quella camera così le attiri vicino al letto, non trasmettono malattie, e se farai così piano piano verranno tutte allo scoperto…ci vuole pazienza…ma ce la puoi fare

    io me ne sono liberato completamente..ma comunque sto sempre all’erta.

    Stai molto attento a non farle migrare come è capitato a casa mia.

  16. ciao , una domanda: sulle foto che avete pubblicato dove vengono ritratte cimici e uova, i puntolini neri lucidi che cosa sono? Lo chiedo perchè ora nuovamente a pulizia a fondo abbia trovato 5-6 puntolini tutti assieme : ci abbiamo passato sopra il vapore e si sono sciolti: sono forse escrementi ? Grazie

  17. @Lorenzo, non vanno bene le trappole per le blatte con le cimex. Le blatte sono onnivore e l’attrattivo funziona per le blatte, non per le cimex che hanno abitudini alimentari ben diverse, come sai. Esistono in commercio delle sacatole di monitoraggio sia passive che attive ma non danno, al momento, risultati certi.

  18. MI è appena venuto in mente che noi per rispetto della legge sull’HACCP abbiamo una sorta di trappole di monitoraggio per scarafaggi ed esattamente come scritto sulla trappola:
    “Trappola per scarafaggi con attrattivo efficace su ogni tipo di scarafaggio: Blatta Orientalis, Blatella germanica, Periplaneta americana” della copyr spa ( http://www.copyr.it )
    sapete dirmi se questo genere di trappola possa andar bene anche nel caso delle bed bugs? IN questo caso oggi dopo aver finito nuovamente di pulire la stanza ne paizziamo una sotto al letto e vediamo.

    Grazie ancora

    Lorenzo

  19. Grazie a tutti per gli ottimi consigli: 3 giorni fa abbiamo pulito a fondo la camera, lavato tutto a 60° e stirato i coprimaterassi, le coperture delle testate e delle balze , agito di vaporella sui commier , i materazzi, la testata, mobili, scrivania, armadio ecc..ecc…Abbiamo poi affittato la camera per necessità dopo averla tenuta chiusa per 1 giorno e mezzo . Stamani al rifacimento della stessa, abbiamo trovato 2 cimici appena nate sul cuscino , la nostra domanda è se sapete quanto sia il tempo di incubazione per le uova visto e considerato che abbiamo distrutto ed eliminato tutte le adulte o almeno così ci sembrava, difatti delle adulte non ne abbiamo più trovate.
    Purtroppo non possiamo permetterci di chiudere il nostro B&B di sole 5 camere soprattuto in questa stagione di fiera altrimenti il danno economico sarebbe devastante…senza parlare del fatto che siamo poi in periodo di crisi. Nell’eventualità dovessimo ricorrere ad una ditta specializzata per una struttura come la nostra di 350 mq sapete quantificarmi i giorni che devono passare tra la disinfestazione generale e la possibile riapertura della stessa? A mali estremi dovremmo ricorrere ad estremi rimedi purtroppo.La disinfestazione generale , poi, sapete se ci assicura di non avere più il problema? Siamo disperati, non sappiamo più dove diavolo cercare…anche ora abbiamo rismontato tutto , addirittura i telai delle testate che erano imbullonati al muro per vedere se c’era qualche traccia….ma non riusciamo a venirne a capo. Se qualcuno può farci la cortesia eventualmente di contattarci o suggerirci qualche professionista in zona Firenze ve ne saremmo grati.

    Lorenzo

    Tourist House Ghiberti
    http://www.touristhouseghiberti.com
    thghiberti@tiscali.it
    055 284858

  20. E’ esattamente la nostra procedura normale… si punta all’eliminazione del 95-97% dell’infestazione in sede di primo intervento, e alla rifinitura 15 gg dopo, eliminando tutti i superstiti. E anche noi lavoriamo in modo assolutamente “pulito” senza usare insetticidi o altro… solo vapore secco saturo surriscaldato e un’ottima conoscenza di come le cimici si comportano…

    alla prox…

  21. @ Franco Casini

    Giusta osservazione, il metodo è piuttosto laborioso e poco pratico però devi considerare che non utilizza pesticidi o altre forme di avvelenamento.

    La mia idea sarebbe quella di costruirne uno a dimensione di letto, con piastre smontabili e combinabili per creare campi ” ad hoc ” per le varie situazioni…però come dici giustamente tra dire e fare c’è in mezzo un mare….si, effettivamente è un po esagerato affermare che il sistema è ” infallibile ” con una sola prova,…mi sono lasciato trasportare dall’entusiasmo…mi piacerebbe avere molto ” materiale ” a disposizione, per capire se il successo dell’esperimento è dovuto solo al campo oppure solo allo shock termico a magari alle due cose combinate insieme, io avevo lasciato la luce accesa per creare una situazione di massimo stress per gli animali, magari ha contribuito anche quello..ma con tutti questi se e forse è difficile stabilire quanto sia efficace il campo elettrico ( considera che è possibile modificarne l’intensità e frequenza di oscillazione,

    Come vedi io sono orientato verso una soluzione che permetta un primo intervento massiccio ma non escludo un intervento successivo di ricerca ed eliminazione dei ” superstiti “…

    http://www.youtube.com/watch?v=FIqgqNemfeA

    ..a risentirci

  22. Il problema, a mio parere, risiede nel fatto che questa tecnologia non è così facile da applicare in tutti i contesti. In un ambito più ampio e meno circoscritto le problematiche si moltiplicano, e c’è il serio rischio che gli esemplari possano spostarsi in zone non esposte. E’ sostanzialmente la stessa cosa che si verifica utilizzando il calore ambientale: di solito funziona, ma capita che le cimici si allontanino e colonizzino ambienti adiacenti (altri locali o, peggio, altre abitazioni).

    Al di là di questo, dal fatto che abbia funzionato UNA prova “sperimentale” su piccola scala a dire che il sistema è “infallibile”, c’è di mezzo il mare. Attraversalo e ne riparliamo…

    Uno dei problemi più grossi, quando si ha a che fare con Cimex lectularius, è che le prove di laboratorio danno sovente risultati molto interessanti, che però poi non vengono confermati nell’operatività quotidiana. E’ il motivo per cui da anni testo qualsiasi mezzo sia in condizioni controllate, sia in diversi contesti reali. E non è affatto raro che le discrepanze siano notevoli…

    Poi, non mi stancherò mai di ripeterlo, quando si tratta di cimici non è una questione di MEZZO TECNICO, ma di METODO OPERATIVO… azoto liquido e vapore (tanto per fare due esempi) funzionano benissimo in mano a gente che sa esattamente cosa fare, altrimenti lasciano il tempo che trovano (e tu ne hai fatto esperienza diretta…).

    Un’ultima osservazione: non confidare troppo nel potere di “contenimento” di piretro e piretroidi: le cimici tendono ad evitarli soltanto se possono farne a meno, altrimenti se ne fregano bellamente e attraversano le zone trattate senza farsi troppi problemi…

    Grazie comunque per la spiegazione.

  23. @ segue

    ho pensato che ” se ” il campo elettrico ad alta tensione è sufficiente ad uccidere le blatte a maggior ragione dovrebbe funzionare con le cimici, notevolmente più piccole ( siamo sempre nel campo delle ipotesi da testare )

    Devi sapere che i bruciatori delle caldaie condominiali sono dotati di elettrodi d’accensione ( tipo candele delle automobili ) e la scintilla viene attivata da una tensione pulsata ad un elettrodo mentre l’altro è collegato a massa.

    La scintilla scocca in quanto il potente campo generato al polo in tensione riesce a ” forare ” il dielettrico ( l’aria ), ma, aumentando la distanza tra gli elettrodi il dielettrico non verrà forato, non ci sarà passaggio di corrente ma, semplicemente le linee di forza del campo attraverseranno l’aria,

    L’elettrodo è puntiforme e genera un campo molto ristretto come dimensione, a me serviva un campo di dimensioni tali da potere contenere un cassetto pieno di cimici.

    Per farla breve, ora che ho chiarito il meccanismo, ho abbinato vari trasformatori dismessi ( con il teleriscaldamento i bruciatori vengono eliminati ) e li ho collegati a due piastre metalliche realizzate con rete metallica e fogli d’alluminio.

    Ovviamente ho curato al massimo l’isolamento dei conduttori, poi ho circoscritto il cassetto con una striscia di colla e lo ho sottoposto al campo generato dalla batteria di trafo, ho inserito due stufe radianti nel piccolo locale per alzare la temperatura al massimo possibile ( prima era a temperatura esterna, senza riscaldamento, ho lasciato la luce accesa e ho aspettato tre giorni, ( ho pagato io il consumo di corrente ).

    Quando sono rientrato nella stanza le cimici nel cassetto ( non erano esemplari adulti ) erano inequivocabilmente decedute. il fatto che non ne ho trovate intrappolate nella colla mi fa pensare che l’effetto sia stato molto rapido da non lasciare il tempo di rilevare un allarme e tentare una fuga.

    Considerando che in prima istanza gli insetti erano a temperatura prossima allo zero ed in poco tempo sono stati portati a 50 °C e sottoposti all’effetto del campo elettrico a 10 KV
    ritengo che sia lo Shock termico che l’effetto del campo abbiano contribuito all’esito positivo.

    Penso che probabilmente non è questione di giorni ma di ore….

    ora sto dormendo nello sgabuzzino su di una brandina col cassetto appoggiato a terra sotto la brandina stessa, la temperatura è stabile sui 18/ 20 °C.

    Io se vengo punto non sento alcun prurito, ma compaiono delle vistose chiazze rossastre
    quindi me ne accorgerei, finora niente.

    Potrebbe essere una buona applicazione…si tratta di costruire il dispositivo in maniera scientifica, in modo da potere essere posizionato e maneggiato con sicurezza, io ne ho costruito uno piccolo ma, in linea teorica è possibile farlo di maggiori dimensioni ( ad esempio come un letto ) per potere trattare aree di maggiori dimensioni

    .appena possibile allegherò una foto del marchingegno ( è veramente orribile ) autocostruito

    Non è niente di speciale, forse solo una buona idea..

  24. @ Franco Casini

    Non penso di avere inventato niente di nuovo, ma semplicemente sto sperimentando un sistema che ” pare ” efficace per questo tipo di problema in particolare.

    Non alcun problema a fornire tutti i dettagli tecnici e la metodologia dell’esperimento, ho semplicemente anticipato che non posso fornire il nome dell’albergo in quanto sarebbe una pessima pubblicità per la mia amica, tutto li…non voglio tenere nessun segreto…e considera che comunque le mie possibilità di sperimentazione sono limitate dal poco tempo a disposizione, dalla mancanza di laboratorio e attrezzature ecc…

    Per quanto riguarda il tuo collega non ho nulla di personale tipo rancori ecc…semplicemente non tollero le persone che fronteggiano le discussioni minacciando denunce o querele all’autorità..è un comportamento infantile, considerato il contesto impersonale e per nulla minaccioso…diciamo che questo tipo di persone faccio veramente molta fatica a sopportarle..comunque ci provo..a volte ci riesco, altre no e ne pago spesso le conseguenze.

    La religione, se mi permetti, non è un fatto personale ma una forma di potere mediatico esercitato da abili manipolatori su menti deboli e poco reattive.

    La fede in DIO è un’altra cosa..è qualcosa che ” si ha ” oppure no, non centra con nessuna religione, è un’altra cosa.

    Questo semplicemente per rispondere alle tue domande.

    Le spiegazioni di fisica servono come introduzione , per capire che nulla avviene
    ” per caso ” che esiste sempre e comunque una causa che giustifica un fenomeno.

    O:K: eravamo rimasti con Diego che, all’interno di una cabina di ” media ” solleva pavimenti flottanti per trovare blatte rossicce…ma non ne trova…neanche una..eppure dal lato di ” bassa ” a pochi metri di distanza e senza barriere fisiche che si frappongano, ne trovi a decine…..

    In prossimità di una tensione applicata ad un conduttore ( non parlo di passaggio di corrente ) si forma sempre un campo elettrico la differenza la fa la ” tensione ” applicata; a 380 Volt le blatte se la spassano ( non certo vicino alle barre in tensione ovviamente ma nelle immediate vicinanze ) ..mentre dal lato di ” media ” gli insetti non si avvicinano a più di qualche metro di distanza…questo significa che le blatte ” sentono ” l’intensità del campo e, se non si avvicinano più di tanto è per il semplice motivo che le linee di forza troppo ravvicinate ( intensità di campo ) in prossimità dei conduttori sarebbero, a breve o lungo termine letali.

    Quindi, se io potessi ( costringere ) gli insetti, magari mettendoli in trappola, a vivere, ad esempio, a un metro dalla sorgente di campo, con ogni probabilità, dopo un tot di tempo ( indefinibile e non quantificabile ) li troverei stecchiti, avendo il campo elettrico procurato danni irreversibili ai loro organismi.

    Questi i presupposti sui quali iniziare un esperimento. Un po scarsi forse per fare un tentativo impegnativo in termini di tempo ( non di danaro perché ho usato solo pezzi di recupero )

    Devi sapere che l’albergatore, si avvale della collaborazione di tuoi colleghi, i quali, all’occorrenza agiscono con massiccio intervento di tipo chimico ( non chiedermi cosa usano che non ci capisco un tubo ) , la camera rimane inagibile per diversi giorni ma così passano mesi prima che si rimanifesti un’invasione, la mia amica ritiene che questo sia il sistema più economico ed efficace e, considerato l’azotata liquida a casa mia non posso certo darle torto.

    Avevo chiesto se prima dell’intervento avessi potuto dare un’occhiata e, con un sopraluogo veloce ho trovato un bel cassetto di comodino ( nidificato ) a dovere,

    Con tutte le cautele lo ho estratto, imbustato e trasportato in una specie di sottoscala messo gentilmente a disposizione…preventivamente svuotato degli arnesi per pulizia che contiene solitamente.

    Finalmente avevo un ” laboratorio ” a mia disposizione, ho appoggiato il cassetto infestato a terra e circoscritto le pareti e la porta d’ingresso con spray al piretro ( così non se ne vanno in giro ) poi sono passato alla costruzione del dispositivo….

    segue…

  25. Nessuna contraddizione, temo semplicemente di non essermi spiegato bene: non mi interessano (nè voglio rubarti) i dettagli tecnici in quanto tali, ma sono molto interessato alla teoria generale che c’è dietro, ed è appunto ciò che mi stai illustrando, ragion per cui ti prego di continuare.

    Ti ringrazio anche della spiegazione “for dummies”, visto che la fisica (ahimè) non è mai stata una delle mie materie preferite. Al contrario dell’entomologia.

    Marco non mi risulta sia “indottrinatissimo”… se così fosse, almeno per quanto riguarda le cimici, temo sia in gran parte colpa mia. Ma, per quel che posso dire, di solito mostra una mentalità molto più aperta ed eclettica della maggioranza dei nostri colleghi, che al contrario tendono rapidamente a ragionare per “schemi fissi”.
    Sul “cattolicissimo” non saprei e non mi pronuncio. Continuo a pensare che la religione sia un fatto strettamente privato.

    Per tornare al milanese scherzoso, “fàa no el glucker” e continua con la spiegazione…

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