Tantissimi di voi continuano a chiedermi quanto mi ci è voluto per ambientarmi e come ho fatto ad imparare l’inglese. Le vostre email hanno tutte in comune la stessa voglia di partire, l’amore per NY e la paura di non farcela con la lingua.
Una rassicurazione per tutti su quest’ultimo punto: se ce l’ho fatta io, possono farcela tutti 😛
L’inglese l’avevo studiato a scuola… male, a causa della mia pigrizia. A 17 anni avevo fatto un’esperienza di un mese in famiglia a Londra con la mia amica/compagna di classe Laura e alla fine del mese tutti pensavano che io fossi sua ospite: lei era perfetta ed io non avevo imparato quasi nulla… Mannaggia a me!
Avevo 6 anni quando dissi per la prima volta di voler fare l’attrice in America (chissà come mi era venuto in mente allora), ma neppure questo mi aveva incentivato a studiare.
Quando ho conosciuto Luca e abbiamo scoperto di condividere questo grande sogno americano da sempre (una delle poche cose che abbiamo in comune, eheheh!), abbiamo iniziato a fantasticare insieme. Ma è stato solo nel momento in cui abbiamo finalmente deciso di passare un mese a NY per provare a viverci che sono stata assalita da mille dubbi e insicurezze. Ce l’avrei mai fatta sul serio?
I primi tre mesi sono stati un disastro. Non capivo quasi nulla e per quanto mi sforzassi, tornavo a casa frustrata. Non sono mai stata portata per le lingue. Non ho mai saputo parlare alcun dialetto, mai stata in grado di fare alcuna imitazione e sono stonata (per esperienza ho notato che chi canta ha un miglior orecchio anche per le lingue straniere).
Ma eravamo a NY, e dovevo sopravvivere. Leggere in inglese mi ha aiutato. Ho iniziato coi libri semplici e divertenti di Sophie Kinsella (che ancora non avevo letto in italiano) e, presa confidenza, a poco a poco ho affrontato anche autori più impegnativi.
Questo, insieme al fatto di vivere qui, e quindi di DOVER capire e farmi capire dalla gente, mi ha permesso di fare passi in avanti. Mi ci sono voluti 3 mesi per “ambientarmi” e ancora ricordo il “momento del click”.
Ora studio con Moriah, amica e insegnante eccezionale, ma la cosa più difficile è la pronuncia.
Stamattina ho ordinato un Lemon Zinger tea, che ho letto come è scritto (d’altra parte ginger, lo zenzero, è molto simile e si pronuncia “ginger”). Beh, questa volta avrei dovuto dire “zingher”… What?! Ma perché??
Mi ha corretto il mio amico John, e subito la mia amica Christine mi ha citato un vecchio telefilm degli anni ’50: “I love Lucy” in cui la protagonista fa notare la differente pronuncia di “cough” (tosse), “rough” (rude) e “bough” (ramo). Il gruppo ough rimane lo stesso e cambia solo la prima consonante. Sapete come si leggono? “cof”, “raf” e “bau”. BAU…….!!!
Si può sapere che fine a fatto la “g”?!
…ho risposto alle vostre domande?! Ahahahahah!
Ciao A tutti!
A fine settembre dovrei partire anche io per un corso di 12 settimane presso ALCC in NY. Emanuela tu che lo hai già fatto lì come ti sei trovata? Sto cercando di svolgere tutte le pratiche via internet e spero mi inviino presto i documenti per richiedere il visto!
Interessante. Ho alloggiato qui http://www.sohobandb.com a New York e mi sono trovata benissimo! Con il mio accento inglese a NYCk, anch’io dovevo ripetermi più volte in giro. L’inglese di NYC è molto più diretto, meno “frilly”, ma pieno di energia. Ho pianificato le mie giornate da esploratrice in giro per Manhattan (che sembra così piccola e compatta rispetto a Londra) anche in base agli eventi culturali elencati nella rivista “TimeOut”. Faccio l’insegnante/traduttrice da dieci anni http://www.inglesefreelance.it
Grazie Emanuela ho gia’ visionato il sito.
Se posso suggerire una scuola valida ed economica rispetto alle altre , dove studio attualmente , è ALCC American Language Communication Center. Si trova al 219 della 36th street tra la 7 e 8 Avenue . Ecco il link ciao Emanuela
http://www.learnenglish.com/
ciao Emanuela! vorrei farti una domanda..io sono a new york con visto turistico, ho avuto qualche settimana per guardarmi in giro e ho deciso che vorrei restare perchè la città è fantastica (adoro central park) e per imparare l’inglese come si deve! perciò vorrei iscrivermi a scuola, da qui la mia domanda: tramite loro posso fare il visto studente? e quanto dura? grazie mille
Federica
Proprio la settimana scorsa mi sono imbattuto nel pronunciare “cough” in farmacia…ho dovuto mostrare la parola col cellulare al farmacista…
Grazie Lidia mi informo subito, sei stata molto gentile.
Pina io faccio un corso d’inglese alla kaplan e secondo me è molto valida come scuola…. oltre tutto è al 63 piano dell’empire state building…
Questo è il sito della scuola: http://www.kaplaninternational.com/it/
Io conosco sostanzialmente l’inglese “da sussistenza”: ho vissuto periodi troppo brevi, mai superiori ai due mesi, per raggiungere l’obiettivo “vago orientamento”. Ma ho deciso di fare come i bambini, comunque: imitare innanzitutto il suono. (Un po’ come fa Dario Fo con il suo geniale “grammelot”).
E pare che almeno questa cosa io l’abbia imparata bene, visto che la scorsa estate una ragazza di un motel a San Diego mi ha chiesto se venivo da New York.
Ho fatto una “ruota” da far invidia ai pavoni…
d.
P.S.: Sono certo che la signorina me l’abbia chiesto perché non aveva capito quasi una cippa di quello che avevo detto.
L’accento, però, doveva essere quasi perfetto!
:-)))
L’Inglese più che regole di pronuncia ha eccezioni alle regole di pronuncia: praticamente puoi sapere come si pronuncia una parola solo sentendola da un madrelingua… ma spesso non sono d’accordo nemmeno tra di loro 🙂 Per esempio i nomi propri sono un’ecatombe di errori: il nome Ian in Scozia è pronunciato “ìan”, ma conosco una persona californiana che insiste a puntializzare che lui si chiama “aian”. La tua stessa amica Moriah ha un nome che viene pronunciato “moraiah”… ed è lì che sono cascata l’altro giorno parlandone con te: io l’avevo pronunciato alla Lord of the Rings (che poi anche lì c’è una citazione alla Bibbia e all’ebraico, dove la catena montuosa Moriah viene chiamata “mòria”).
Vogliamo poi parlare del Sugru (andare a scoprire cos’è, pelase: è una genialata)? Ho sentito una madrelingua pronunciarlo “shugru” e un’altra persona correggerla dicendo che non era la S di sugar ma la S di sally, quindi andava letto “sugru”.
O anche parole più comuni: privacy. I Britannici la pronunciano “prìvasi”, gli Americani “praivasi”.
In conclusione: come si pronuncia l’Inglese? Lo scopriremo solo vivendo! 😀
Conclusione 2: ommioddio, ho una citazione nel blog di Lauraaa! Lo metto nel curriculum 😉 Sentissi come parlo ora Inglese mi prenderesti a colpi di “The grammar you need” 😀
Sei molto simpatica Laura.
A proposito della lingua ti avevo chiesto, qualche tempo fa, un consiglio su qualche scuola di inglese a New York (credo che tu non abbia mai ricevuto la mia mail)
Vorrei, nell’estate del 2012, realizzare il sogno della mia famiglia: un corso di lingua per le mie ragazze (16 e 18 anni) e un mese di vita per me e mio marito (abbiamo fatto per due volte i turisti ma ora voglio viverla) a NYC.
Aspetto i tuoi suggerimenti perchè organizzando tutto “by myself” preferisco muovermi con il dovuto anticipo (spero mi serva a risparmiare)
Grazie, un abbraccio.
Sei troppo la numero 1!!!! 🙂