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Union Square: la piazza dei newyorkesi
“This is 14th Street – Union Square.
Ladies and gentlemen, as you exit please be careful of the gap between the platform and the train. Transfer is available to the: 5, 6, L, N, Q, R and W trains.”
Siamo a bordo della linea 4 che collega Bronx, Manhattan e Brooklyn, fermi a Union Square aspettando che le porte si aprano. Una volta c’erano solo due porte per carrozza e nonostante la curvatura dei binari la piattaforma era perfettamente allineata alle porte del treno. Con l’aggiunta di una terza porta centrale, si sono dovuti aggiungere dei “gap fillers” per permettere alla piattaforma mobile di avvicinarsi il più possibile al treno così che i passeggeri possano salire e scendere evitando di cadervi in mezzo. La voce del conducente ci ricorda comunque di fare attenzione.
Union Square è uno dei punti di connessione più importanti della città ed è un punto di riferimento per i newyorkesi esattamente come Times Square lo è per i turisti. Impossibile non lasciarsi travolgere dal frenetico viavai della gente, dalle performance di dancers e musicisti, dai rally politici o dagli eventi più singolari come “No Pants Subway Ride”, la battaglia delle bolle di sapone, la guerra delle cuscinate…
Sulle scale verso la superficie c’è chi distribuisce giornali o volantini, accanto alla statua di Ghandi qualche membro dell’Hare Krishna si muove a ritmo di tamburello sperando di “illuminare” nuovi adepti, mentre i giocatori di scacchi invitano i passanti a fare una partita – per poi chiedere $5 in forma di “donazione” a fine gioco. In piazza, seduti sui gradini sotto la statua di George Washington c’è chi addirittura riesce a leggere un libro nonostante le esibizioni dei vari artisti di strada, il rumore degli skateboards di chi si diletta in nuove acrobazie e l’entusiasmo di chi, dotato di un cartello con scritto “free hugs”, continua ad approcciare i passanti per un abbraccio gratuito, mossi dall’intento di diffondere amore, comprensione e solidarietà.
Impossibile definire esattamente uno spaccato sociale di chi frequenta Union Square se non col generico appellativo di newyorkesi, che esprime appieno la diversità e l’essenza di questa città. Il classico melting pot americano è arricchito dai flussi delle nuove generazioni. Chiudendo gli occhi e concentrandosi sui suoni, al di là del traffico e delle continue sirene, si possono ascoltare gli accenti più differenti, da tutta America e da tutto il mondo.
Durante l’inverno la piazza ospita uno dei mercatini di Natale più belli della città, e durante tutto l’anno, 4 giorni a settimana, si può fare la spesa di prodotti locali al mercato ortofrutticolo. A NYC da anni c’è una grande attenzione verso un’alimentazione sana, prediligendo prodotti biologici, e verso lo sport. Non è un caso che attorno a Union Square ci siano tantissime palestre, studi di yoga o danza e negozi di abbigliamento sportivo. A dire il vero qui attorno si può trovare di tutto, dalle librerie Barnes and Nobles e Strand ai supermercati biologici WholeFoods e Trader Joe’s, dal Daryl Roth Theatre di Fuerza Bruta al club notturno Webster Hall, dalla NY Film Academy e Lee Strasberg Institute al centro culturale buddista dell’SGI, dai grandi magazzini dell’outlet come DSW e Nordstrom Rack alla catena di prodotti tecnologici Best Buy, dall’Union Square Café dello chef Danny Meyer al più tipico café locale Grey Dog… Tutto è a portata di mano; anche i quartieri adiacenti come l’East Village, NYU, Gramercy e il Flatiron District.
Pronti a salire nuovamente a bordo della metro per una nuova meta? Prima di lasciare la piazza, guardate in alto tra 14th Street e 4th Avenue. L’enigma dell’istallazione “The Passage” coglie l’attenzione dei passanti coi suoi numeri in continuo movimento. Se non riusciste a risolverlo, vi svelerò il mistero durante il nostro prossimo “viaggio”.