In poco più di due settimane di vacanza in Italia mi ero assolutamente ripromessa di andare all’EXPO, occasione unica, e sono felice di averlo fatto.
Avendo a disposizione una sola giornata sono stata capace di ottimizzare i tempi grazie al post di Valigia a Due Piazze: grazie Elisa!!!
Nonostante le critiche o le polemiche che potete sentire: andateci. Diventerete anche voi “paladini dell’EXPO”, ne sono certa.
Consigli pratici:
1) All’andata ho preso il treno da Centrale a Rho-Fiera Expo 2105 (9 euro), consigliatomi perché più vicino. Al ritorno ho preso la metropolitana M1 Rho-Fiera (2,5 euro): in molti me la sconsigliavano perché più scomoda da raggiungere. Invece di seguire l’itinerario della mappa, sono tornata alla stazione ferroviaria e da lì ho continuato a seguire le indicazioni per la metropolitana arrivando alla stazione in meno di tre minuti.
2) Non sono riuscita a trovare alcun deposito bagagli!!! Se come me arrivate da Stazione Centrale vi consiglio di lasciare lì la vostra valigia, io la mia me la sono portata dietro per tutta la fiera.
3) Il biglietto regolare costa 39 euro. Potete risparmiare pagandolo 34 euro nel caso prenotiate per una data fissa, da comprare almeno 24 ore prima.
4) Il biglietto serale, dalle 19 alle 23, costa soli 5 euro: avete solo due ore per visitare i padiglioni, dalle 21 alle 23 rimangono aperti solo i ristoranti. Consiglierei questa opzione come in aggiunta al biglietto giornaliero.
5) Scegliete la SVIZZERA come prima tappa dell’EXPO, ci potete arrivare subito col servizio della navetta scendendo alla fermata 5. L’entrata è consentita solo a chi dispone di biglietto (gratuito) da ritirare al mattino prima del completo esaurimento giornaliero.
È stata una piacevole sorpresa per me notare, sulla sinistra entrando dall’ingresso Triulza, il Seme d’Arancia ingrandito 1 miliardo 500 milioni di volte, in marmo di Carrara 🙂
Se come me avete solo un giorno a disposizione, prendete subito la navetta fino alla fermata 5 e partite da lì.
1. SVIZZERA. Quattro torri di prodotti: caffè, mele, acqua e sale. Ogni visitatore è invitato a prendere gratuitamente i prodotti nel rispetto del prossimo. “Un esperimento sociale” (parole di Elisa) per riflettere sulla disponibilità delle risorse, sullo sviluppo sostenibile e sul consumo responsabile; non solo all’Expo.
2. ALBERO DELLA VITA (da tornare a vedere anche di sera)
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3. PALAZZO ITALIA. È uno dei padiglioni più affollati, meglio mettersi subito in fila. Giochi di specchi e sotto i riflettori l’unicità del patrimonio italiano. Quale impatto avrebbe il mondo se l’intero Paese non esistesse più?
The strength of beauty #expo #palazzoitalia Milano. A photo posted by @edoardo.maietta on
4. PAESI BASSI: luna park e ruota panoramica. Non farei la fila per salirvici, basta una foto 😉
5. CINA: “Come il contadino cura e protegge la sua terra, così il popolo deve custodire il Pianeta”. Per riscoprire un profondo senso di pace, gratitudine e di equilibrio con la natura.
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6. EMIRATI ARABI UNITI: tra le dune del deserto, alte 12 metri, e un cortometraggio alla fine del percorso.
La strada per il deserto – Expo – Padiglione Emirati Arabi Uniti A photo posted by clindina (@clindina) on
7. REGNO UNITO: per ritrovarsi al centro di un alveare di alluminio e seguire il percorso, visivo e sonoro, delle api che nello stesso istante stanno lavorando in un vero alveare inglese, monitorate e collegate dalle 1000 lucine LED. Le api la sera si riposano, per vederle all’opera bisogna entrare nel padiglione di giorno.
The sectrets of the beehive #expomilano2015#expomilano#expo2015#milano#italy#milanodavedere#igersmilano#pavillon#milanocity#expo#architecture#ukpavillion#bees A photo posted by Nadine (@nadinediaries) on
8. AUSTRIA: Fare a meno dei condizionatori si può, basta prendere spunto da madre natura. Il padiglione consiste in una riproduzione del microclima di un bosco austriaco, che da solo produce 60 chili di ossigeno all’ora e riduce notevolmente la temperatura. Sosta perfetta durante le ore più calde.
9. STATI UNITI D’AMERICA: al piano terra sono proiettati diversi video sulla cultura americana del cibo. Dall’origine di Spaghetti & Meatballs, piatto tipicamente italo-americano al Thanksgiving, nel rispetto del melting pot, anche in cucina. Dalla crescente attenzione al cibo biologico a km zero ai food truck, portati per l’occasione anche all’interno dell’expo.
Potete immaginare la mia emozione nel calpestare la passerella di legno del secondo piano, ricavata dal pontile originale di Coney Island distrutto nel 2012 dall’Uragano Sandy!!!
Valeria, qui sotto assieme a me, mi ha spiegato il funzionamento dell’orto verticale motorizzato. I pannelli con verdure, ortaggi, cereali ed erbe aromatiche si muovono per essere esposti il più possibile alla luce del sole, mentre il sistema di irrigazione dall’alto prevede il recupero d’acqua.
Da ultimo la terrazza è ricoperta da pannelli in SPD-SmartGlass, che adattano il proprio grado di trasparenza a seconda della luce del sole proteggendo e rinfrescando i visitatori dalle temperature.
10. GIAPPONE: da fotografare la sua struttura, una griglia in legno eseguita secondo le tecniche tradizionali giapponesi supportate da moderne analisi strutturali. L’elemento naturale del legno simboleggia anche la “saggezza della Natura”, tema dell’Expo che si è tenuto ad Aichi, in Giappone, nel 2005.
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11. ESTONIA: perché dondolando sull’altalena ci si diverte ed intanto si produce energia elettrica!
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12. Arrivati alla COLLINA MEDITERRANEA per una pausa e per scattare una foto del panorama, si può riprendere la navetta fino alla fermata 1 prima di dedicarsi agli ultimi padiglioni.
13. BELGIO: vi direi di entrare solo per assaggiare il cioccolato che viene dato in degustazione all’ingresso; è strepitoso!
14. BRASILE: attraversare il padiglione sulle reti elastiche riporta subito all’infanzia. Anche i grandi tornano bambini.
15. BAHRAIN: non sembrerà più nemmeno di essere in Italia!
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A photo posted by Maara (@maara.pics) on
16. REPUBBLICA CIECA: giusto per fare un salto in piscina e rinfrescarsi le gambe.
17. VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO: la Madonnina del duomo domina Milano… e l’Expo.
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18. PADIGLIONE ZERO: concluderei il giro tornando all’origine del tutto. Qui vi viene dato il benvenuto all’Expo e se ne capisce meglio il concept… a questo punto credo lo abbiate già intuito da soli. È perfetto per fare un po’ il punto della situazione prima di tornare a casa.