Di solito quando sono in Italia non perdo occasione di continuare a scrivervi degli eventi che succedono a NYC… per una volta da New York eccomi a parlarvi di Marina di Carrara, il mio paese natale.
A Brooklyn, precisamente a Williamsburg, già una decina di anni fa si iniziava a riscoprire, dare valore e supportare le piccole realtà locali ed oggi il Made in Brooklyn è diventato simbolo (e marchio!) di appartenenza ed orgoglio (avevo già condiviso con voi la storia di successo di Brooklyn Industries).
La tendenza a rivalutare l’importanza di tutto ciò che viene prodotto “in zona”, dall’artigianato al cibo (organic e local sono sinonimo di cool) è comune a tutti i newyorchesi che, sempre con più senso di identificazione, anche nel quotidiano scelgono il piccolo café di quartiere alle grandi catene.
Se noi italiani fossimo un po’ più fieri e consapevoli del valore del nostro Paese, non pensate che l’Italia per cultura, bellezza e unicità della sua terra, avrebbe una marcia in più rispetto a tutti gli altri Paesi del mondo???
Ho sempre stimato il lavoro degli attori americani ed è per questo che ho scelto di trasferirmi negli States, per inseguire la passione e il sogno di una vita (perché non Los Angeles? Qui dicono: “fai l’attore a New York e fai i soldi ad Hollywood“). Ed è dall’estero che è ancor più facile prender coscienza di tutti i pregi dell’Italia… Se non altro semplicemente per il fatto che sono proprio gli americani a ricordartelo ogni volta che ti incontrano!
Dico sempre che se prendessimo ad esempio il loro atteggiamento propositivo, ottimista e confidente (mai disfattista!), “conquisteremmo davvero il mondo”.
Ad agosto ho trascorso una settimana in famiglia in Toscana e con estremo piacere ho potuto chiacchierare con Claudio, mio cugino acquisito, a proposito del progetto “La Fabbrica Diffusa“.
Invece che “lottare contro i mulini a vento” della globalizzazione, perché non unire le forze dei piccoli produttori e rivendicare la qualità dell’artigianato Made in Tuscany?!
Solo presentando sul mercato internazionale il prodotto di un mestiere che si è tramandato in generazioni, un sapere antico custodito gelosamente nella nostra storia in combinazione con la tecnica dei macchinari moderni, è possibile fare tesoro delle proprie tradizioni rendendole il nostro punto forza.
La Mauro Morelli Marmi presenterà il progetto nel dettaglio il 4 Settembre 2014 presso la Sala Rossa CCIAA di Massa Carrara alle ore 16.00: nel caso foste in zona andateci anche per me, sono sicura che sarà un incontro davvero stimolante.
A seguire, presso la Mauro Morelli Marmi, in Via Provinciale Carrara-Avenza 109 (Carrara), verrà inaugurata la mostra “Incontri. Scolpire il marmo con la fotografia” dell’artista fotografo e psicologo Stefano Favaretto.
Le sue sono opere uniche nel loro genere e mettono al centro l’elemento naturale del marmo di Carrara (famoso in tutto il mondo) come supporto, arte, tecnologia e passione.
Nel caso riusciste ad andare, date un enorme abbraccio a Claudio e fate un grosso in bocca al lupo a tutti da parte mia!!! Viva l’Italia!!!
Ciao Laura, io ci sono stato, sono di Pietrasanta…..quindi Pietrasanta e Carrara sono il più alto connubio per la lavorazione del marmo nel mondo. In ufficio da me vengono svariati artisti americani e newyorkesi che vivono parte dell’anno nella Piccola Atene. Li a Manhattan c’è anche un laboratorio (che non so di preciso dove sia) che si chiama Pietrasanta. Un abbraccio alla mia grande mela