Nyc è fonte continua di spunti di riflessione… Ecco qualche “pillola” della mia settimana newyorkese.
~ Seduta in metropolitana accanto ad un uomo coreano che canticchiava tra sé e sé.
Non penso si rendesse conto di dar fastidio anche se la reazione di chiunque salisse sulla carrozza era la stessa: un’occhiata di disapprovazione prima di tirare fuori le proprie cuffie e mettere della musica per evitare di sentirlo. Incuriosita dal fatto che continuasse a guardare il suo cellulare, ho sbirciato il suo schermo su cui scorrevano le parole della canzone: era un video karaoke!!!
~ Uscire dalla metro e aver la certezza di trovare almeno un Deli aperto, sempre.
La libertà di poter fare la spesa all’1.30 di notte, di ritorno a casa dopo una festa al Guggenheim. Volevo preparare dei brownies da portare alla festa del mio gruppo buddista il giorno dopo e sapevo di non avere né zucchero né noci in casa… Questo è uno dei tanti “bisogni” che in Italia ignoravo e di cui ora non posso più fare a meno 😉
~ Fare in tempo a scrivere Vivere NY ♥ sul vetro di una macchina prima che la neve si sciolga di nuovo.
~ Essere così stanca da:
Tentar di aprire la porta di casa con la metrocard
Mostrare sempre la stessa metrocard come documento di identità
Voler usare le chiavi di casa per entrare in metropolitana… no comment!
~ Breakfast per pranzo.
Mi piacciono le uova, mi sono sempre piaciute. Uno dei ricordi più belli della mia nonna ‘Ti è di quando non sapeva mai cosa farci da mangiare e ci preparava le uova in tegame con la pommarola (ovviamente fatta da lei), le preferite di mio fratello. Oggi le uova amo mangiarle per pranzo… peccato che per gli americani si mangiano “solo” a colazione.
Eccomi quindi alla ricerca continua del buon sano e vecchio diner, aperto 24 ore su 24, 365 giorni all’anno, che serve colazione tutto il giorno.