A dire il vero, il quartiere italiano a Manhattan è andato via via scomparendo, ormai agglomerato dall’adiacente Chinatown… quel che resta di Little Italy si può trovare in Mulberry Street, da Canal a Broome Streets.
Gli immigrati italiani che a partire dalla fine dell’Ottocento si erano stanziati nel quartiere si sono a poco a poco allontanati dalla città cedendo il posto ai nuovi arrivati di altre nazionalità.
Potete comunque trovare traccia della vecchia comunità italiana e riportare alla memoria il passato dei nostri cari immigrati visitando:
* Italian American Museum, 155 Mulberry St (all’incrocio con Grand St.)
* Di Palo’s, 200 Grand St. (all’incrocio con Mott St.): negozio di alimentari italiano che dal 1925 serve prodotti di alta qualità.
* Lombardi’s, 32 Spring St. (all’incrocio con Mott St.): fondata nel 1905, è considerata la prima pizzeria d’America; questa è una delle migliori pizze italo-americane che possiate assaggiare.
* Prince Pizza, 27 Prince St. (tra Mott ed Elizabeth St.): uno dei punto di riferimento per la “pizza siciliana” di NY .
* Ferrara Bakery & Café, 195 Grand St. (tra Mulberry e Mott St.): una delle più antiche pasticcerie italiane a NYC, che dichiara anche di essere stato il primo bar a servire l’espresso
Una delle più importanti tradizioni italo-americane a NY è il Festival di San Gennaro, dal 12 al 22 settembre 2019.
San Gennaro, patrono di Napoli, a NYC viene celebrato con 11 giorni di festa, processioni religiose, parate, musica dal vivo, gare a chi mangia più cannoli/pasta/pizza, bancarelle, messe, folclore e orgoglio italiano: trovarcisi in mezzo è una vera esperienza!!!
Questo è il momento migliore per vedere il quartiere al suo meglio.
L’associazione No-Profit “Figli di San Gennaro” ha l’obiettivo di tener acceso lo spirito e la fede dei “primi emigranti”, ed è per questo che dal 1926 organizza il Festival di San Gennaro attrando migliaia di turisti.
ll festival rispecchia perfettamente la cultura italo americana: l’evoluzione delle tradizioni italiane tramandate da generazione a generazione influenzate dalle consuetudini locali.
Un esempio culinario di questa nuova cultura che si è allontanata da quella italiana è la creazione di “piatti tipici” come Meatball Spaghetti (spaghetti con le polpette), Fettuccine Alfredo o Shrimp Parmigiana (versione coi gamberi delle melanzane alla parmigiana)… 😉
È interessantissimo vedere cosa sia rimasto dell’eredità italiana lasciata alla seconda o terza generazione italo-americana.
Tra gli appuntamenti più importanti del festival:
- Giovedì 12 alle ore 18 si terrà la benedizione degli stand
- Venerdì 13 alle 14 si terrà la gara a chi mangia più cannoli (versione “italiana” dell’Hot-Dog competition che si tiene tutti i 4 luglio a Coney Island) 😉
- Sabato 14 a partire dalle 14 ci sarà la prima processione del Santo, a partire dalla Chiesa Most Precious Blood: carri colorati e bande marcianti sfileranno per le strade di Little Italy procedendo da Baxter Street a Mulberry Street fino a Houston, percorrendo poi Mott Street e continuando su Grant fino a tornare a Baxter Street
- Lunedì 16 alle 19 la serata sarà all’insegna dell’Opera
- Mercoledì 18 alle 13 si terrà un’altra gara a chi mangia più zeppole.
- Giovedì 19 settembre è San Gennaro, giorno più importante di tutto il festival. La messa si terra alle 18 presso la Most Precious Blood Church di Mulberry Street (113 Baxter Street). Seguirà la processione della statua del santo, questa volta di carattere più religioso.
- Sabato 21 settembre alle ore 13 si terrà la gara a chi mangia più polpette.
- Domenica 22 alle 14 ci sarà un concerto napoletano.
Le fermate più vicine sono:
– Spring St. della linea 6
– Canal St. delle linee 6, J, N, Q ed R
– Bowery delle linee J e Z
– Prince St. delle linee R e W
non riesco a mandarti un post nella pagina precedente…….lo rifiuta come spam….baci da mamy e divertivevi tantissimo……………
Accidenti, un bel “downpour”……a Queens c’e scappato (purtoppo) anche il morto.
Di italiano a Little c’e rimasto poco.
Credo che sarebbe ora che il governo italiano e gli imprenditori di questo disgraziato paese cominciassero a darsi una mossa per valorizzare un luogo che per certi aspetti è storico, rinnovandolo con quanto di buono c’e (rimasto) di “made in italy”….purtroppo, come sappiamo ognuno pensa allegramente ai propri “affaracci”………